La Commissione nominata dal ministro Flick nel 1998 aveva il principale compito di redigere un <<documento nel quale siano esposti gli orientamenti e le priorità di una riforma di parte generale e di parte speciale del codice penale e siano inoltre prospettati gli eventuali criteri di un disegno di legge-delega>>. Essa nel 1999 conferisce al suo presidente, Carlo Federico Grosso, mandato di stendere una relazione finale sulla base dei documenti approvati e discussi nelle varie sedute. Tale relazione viene ultimata in tempi brevi e subito resa pubblica per poter essere discussa.
La commissione procede successivamente a redigere due articolati della parte generale, resi pubblici rispettivamente nel settembre 2000 e nel maggio 2001.
Tra le novità previste dal progetto, meritano di essere segnalate:
- l’introduzione nel codice penale di ipotesi di non punibilità legate all’irrilevanza penale del fatto, ossia alla circostanza che il fatto, pur astrattamente corrispondente ad una fattispecie di reato, presenti caratteristiche di tenuità ed esiguità tali da rendere ingiustificata l’applicazione di una sanzione penale;
- lo sforzo di adeguamento al principio di colpevolezza, con l’eliminazione completa delle ipotesi di responsabilità oggettiva ancora presenti;
- l’analitica disciplina della responsabilità penale prevista per i reati omissivi impropri (reati per omesso impedimento dell’evento);
- la riforma del sistema sanzionatorio attraverso l’affiancamento alla sanzione detentiva, che mantiene la sua centralità, di una serie di pene diverse dalla detenzione in carcere (es. detenzione domiciliare, pena pecuniaria), da intendersi tuttavia come pene principali, che devono essere prevista al posto della pena detentiva già ad opera della fattispecie incriminatrice.