La storia spagnola è stata recentemente caratterizzata da profonde trasformazioni sociali e politiche, che hanno avuto il loro punto di svolta nel 1975, anno della morte del dittatore Francisco Franco. A partire da questa data ha preso avvio il rapido processo di democratizzazione delle istituzioni e della società spagnola.
La parallela evoluzione del sistema penale può essere analizzata distinguendo quattro fasi:
- quella che va dal 1975 al 1978, anno di approvazione della nuova Costituzione;
- quella delle riforme penalistiche degli anni Ottanta;
- quella dei lavori preparatori del nuovo codice penale, approvato nel 1995;
- quella recente.
 Le disposizioni della Constitution relative al diritto penale sanciscono essenzialmente dei principi insuscettibili di diretta applicazione. L’approvazione della nuova Costituzione, quindi, pone immediatamente l’esigenza di un nuovo codice penale.
Il codice vigente all’epoca risaliva al 1944, ma trovava la sua autentica matrice in un epoca ancora anteriore. Esso, peraltro, oltre a recepire le norme di una legge del 1939 (sicurezza pubblica), aveva subito continue novellazioni e riforme, totali e parziali. Anche da un punto di vista organico, quindi, esso era un codice completamente distolto dal suo carattere originale.
 All’inizio degli anni Ottanta prende avvio una nuova fase della storia della riforma penale in Spagna, fase nella quale si pongono le basi per la riforma del codice penale con l’elaborazione di importanti tentativi di riforma organica:
- il Progetto di legge organica di codice penale del 1980, segnando l’adesione della cultura penalistica spagnola ai postulati della moderna politica criminale, viene utilizzato nel 1983 come bozza per la redazione di una Proposta di progetto preliminare al codice penale. Dati i tempi politici non ancora maturi, tuttavia, la proposta non riesce neppure a diventare un vero e proprio progetto preliminare;
- vedono invece la luce due importanti documenti legislativi:
- le leggi di riforma penale del 1983, che introduce significative modifiche sia alla parte generale (principio di colpevolezza) quanto a quella speciale del codice;
- la legge di riforma del 1989, ispirata al principio di extrema ratio.
Entrambi questi interventi assumono una grande importanza perché segnano con forza l’adesione del diritto penale spagnolo alle più moderne tendenze della politica criminale, rappresentando due tappe fondamentali nel progressivo percorso di avvicinamento al traguardo della riforma penale.