Attualmente la dinamica comunicativa della famiglia va sempre più caratterizzandosi per la tendenza dei membri adulti a ridefinire le regole per far emergere nuove modalità educative qualificate dalle note della reciprocità: vengono avvalorati i contributi che le singole componenti possono dare al generale comune procede domestico, secondo la prospettiva della circolarità dei sistemi di interazione.
I coniugi tra loro, la prole e genitori in rapporto con i figli sono tutti sospinti a disporsi alla comunicazione e allo scambio. Soprattutto i genitori, che riscoprono “l’essere coppia” non come situazione anagrafica ma nella capacità di decidere insieme le regole relazionali, sono propensi ad un processo di scambio correlandosi ai minori attraverso le suggestioni e i suggerimenti che questi ultimi offrono con il loro comportamento e col modo di rispondere alle varie sollecitazioni.
Dunque l’educazione domestica presuppone il disporsi di tutti i soggetti sul piano morale dell’uguaglianza axiologica, evitando di sfociare in situazioni di autoritarismo o di permissivismo educativo. Nonostante oggi si parli di “nuovi padri” e “nuove madri”, la figura paterna risulta ancora educativamente quella più distante e i figli si rivolgono maggiormente alla madre.
Si impone pertanto l’urgenza di esaltare la specificità e educativa di ciascuno dei genitori nei bisogni educativi che tramandano dal quotidiano andamento dei rapporti familiari. Infatti l’importanza della comunicazione educativa familiare continua anche quando i figli crescono e si ritrovano coinvolti da fenomeni quali l’innamoramento (che spesso i genitori vivono come momento di crescita del proprio figlio, ma come esperienza transitoria e perciò da sottostimare), la scelta della carriera universitaria e professionale eccetera.
Perciò vi è la necessità di uno stile comunicativo duttile (autorevole) che, all’opposto di quelli parcellizzato (permissivo) e rigido (autoritario), è contrassegnato da un profondo sentimento di partecipazione alle altrui vicende esistenziali e concede la possibilità di un confronto con le idee e i sentimenti altrui: nelle famiglie duttili il rispetto dell’ascolto reciproci si correlano alla tutela dell’autonomia, della libertà e delle responsabilità personali.