La scuola di oggi, sempre più investita di responsabilità gestionali ed educative, è chiamata a favorire il diretto coinvolgimento dei genitori. L’autonomia scolastica implica una prospettiva di sviluppo da perseguire con il rafforzamento e coinvolgimento della comunità, in particolare attraverso la partecipazione dei genitori e degli studenti la vita scolastica e all’assunzione di decisioni. Ma la necessità di coltivare i rapporti tra famiglia e scuola emerge anche quando si valuta che alcune ricerche sembrano opporre le due istituzioni l’una all’altra: talvolta accusando le famiglie degli insuccessi scolastici dei figli, altre volte accusando la scuola dell’abbandono scolastico, senza esaminare le interrelazioni tra le due istituzioni e le eventuali discordanze di natura educativa esistenti tra esse.
I livelli di partecipazione tra scuole famiglia
La chiave di volta di queste interrelazioni è il fatto di non considerare la famiglia solamente come “utente”, ma come artefice fondamentale dell’educazione e di assicurare un tipo di partecipazione che permetta ai genitori di affermare le loro competenze e responsabilità:
a) a livello istituzionale, per cui nella scuola di base la partecipazione si concretizza in una ricerca dei modi attraverso cui la scuola deve garantire gli orientamenti educativi e le esigenze di sostegno alla famiglia; nella scuola secondaria, nella determinazione degli obiettivi educativi e dell’ampliamento dell’offerta formativa
b) a livello formativo, dove la legge 30 del 2000 sollecita scuole famiglia costruire un sistema educativo di istruzione formazione finalizzato alla crescita e alla valorizzazione della persona umana
La famiglia deve partecipare alla determinazione dei nuovi saperi in forza dei quali si elabora il POF, cioè il piano dell’offerta formativa.
Dalla partecipazione alla cooperazione
Il concetto di cooperazione, introdotto dall’articolo uno della legge 30 del 2000, indica il ruolo attivo dei genitori in termini di operatività nel campo dell’istruzione ed educazione scolastica.
E’ innegabile che esista un rapporto di circolarità tra famiglia-alunno-scuola, per cui l’educazione è il terreno su cui il rapporto tra scuola e famiglia deve essere basato sulla cooperazione e sulla corresponsabilità.
La cooperazione e il piano dell’agire
La presenza attiva delle famiglie nella scuola si fa sentire non tanto e non solo attraverso le associazioni formali, ma soprattutto attraverso le associazioni ed aggregazioni informali, che attribuiscono un potere reale alla famiglia nel procedere quotidiano della vita della scuola, senza ovviamente ledere la competenza dei docenti e degli organi responsabili della stessa.
La responsabilità della scuola per la cooperazione con la famiglia
La scuola non può esimersi dal predisporre iniziative che aiutino i genitori ad esercitare ruoli educativi: si pensi alla realizzazione del piano di offerta formativa attraverso cui la scuola ha la possibilità di promuovere cultura e forme di emancipazione per studenti e famiglie del territorio, in stretta coerenza con le proprie finalità.
Famiglia e libertà di educare
L’intervento della scuola a favore della famiglia, per fare in modo che quest’ultima acquisti sempre più consapevolezza della propria funzione educativa, è il fattore che promuove ampi livelli di libertà educativa delle famiglie (che il legislatore mette sullo stesso piano della libertà di insegnamento nella scuola). A tal proposito, c’è da dire che la libertà di scelta educativa delle famiglie:
– va esercitata anche e soprattutto nel rapporto di cooperazione tra scuola e famiglia (e quindi non si limita a una mera scelta tra le offerte formative di varie scuole
– non può confondersi con richieste arbitrarie ma è vincolata al dettato costituzionale e alla normativa nazionale
– non può limitare la libertà di insegnamento dei docenti
quindi la libertà di scelta educativa delle famiglie viene esercitata in primis tra le varie scuole (mercato dell’educazione), poi riguardo all’offerta formativa della scuola prescelta (valutazione del POF), ed infine riguardo all’offerta formativa nella scuola prescelta (adeguatezza e curriculum educativo degli insegnanti).
Cooperazione e comunità locale
Sotto l’aspetto pedagogico la scuola come istituzione presente sul territorio mira a tre obiettivi primari: l’autogoverno (vincolato alla responsabilità del personale nella definizione di criteri organizzativi all’insegna dell’efficienza e dell’efficacia educativa); la progettualità (connessa alle istanze di insegnanti e genitori nel determinare itinerari di crescita); la partecipazione (come esigenza di radicare la scuola nel contesto umano, sociale e civile in cui è inserita). Dunque le modalità di partecipazione della famiglia alla vita della scuola non sono uguali per tutto il territorio nazionale, ma vanno adeguate alla comunità locale.