Trasferimento della proprietà
Nel linguaggio giuridico, trasferimento della proprietà non significa trasferimento della cosa, ma del diritto che si esercita su di essa.
Dissociazione tra titolarità ed esercizio del diritto
Alla titolarità del diritto di proprietà può anche non corrispondere l’esercizio del potere sulla cosa, come avviene nei seguenti casi:
- nel caso di proprietà del minorenne, alla titolarità del diritto non corrisponde il potere di disposizione e di godimento, perché si presume che il minore non sia in grado di badare da sé ai propri interessi.
- nel caso di proprietà fiduciaria, si trasferisce il diritto di proprietà ad un terzo, con un patto nel quale si prescrivono al fiduciario le modalità di godimento o di disposizione.
Se la fiducia non è di tipo romanistico, ma di tipo germanistico, la titolarità rimane in capo al fiduciante e l’amministrazione si trasferisce al fiduciario.
- nella società di capitali il diritto di proprietà appartiene alla società: i soci sono solo indirettamente proprietari dei beni che fanno parte del patrimonio, in quanto essi non ne possono disporre né godere.
- nella società per azioni la polverizzazione della proprietà, rappresentata dalla titolarità delle azioni, comporta che i singoli titolari non possano gestire materialmente la società.
Dematerializzazione della proprietà
La dematerializzazione della proprietà è il fenomeno che si registra per i titoli di credito non cartacei: il diritto riconosciuto in capo al titolare, infatti, dato che manca un supporto cartaceo, non è incorporato nel titolo (es. buoni ordinari del Tesoro, futures, swamp). In un’economia che tende a formarsi più sul credito che non sui beni corporali, si tende a considerare beni, ad esempio, l’informazione relativa ad una operazione economica, oppure ai dati personali di un individuo.
Quota ideale di proprietà
Nella comunione il diritto di proprietà spetta ai singoli comunisti, ciascuno dei quali è titolare di una sua quota ideale.