La più importante delle situazioni giuridiche soggettive attive è costituita al diritto soggettivo.

Occorre preliminarmente tenere presente che in base al diritto oggettivo alcuni soggetti si trovano nella condizione di poter avanzare delle pretese nei confronti di altro soggetti, o di esercitare dei poteri (ad esempio il creditore è libero di pretendere o meno il pagamento del debito). Il diritto soggettivo indica per tanto quella particolare situazione in cui un soggetto viene a trovarsi in conseguenza di una norma che tutela un particolare interesse. Il diritto soggettivo viene definito in alcuni casi come il potere della volontà che l’ordinamento giuridico riconosce per la realizzazione degli interessi individuali giuridicamente tutelati, ciò pone in risalto la volontà dell’uomo come forza creatrice dei rapporti giuridici; in altri casi viene definito come l’interesse tutelato dall’ordinamento giuridico mediante il riconoscimento di poteri giuridici, ciò da importanza preminente all’interesse il cui soddisfacimento costituisce la ragion d’essere del diritto. Quando si considera il diritto soggettivo un potere della volontà, si ravvisa nell’atto giuridico un atto della volontà; quando si considera il diritto soggettivo un interesse tutelato, si ravvisa nell’atto giuridico un atto giuridicamente rilevante in quanto socialmente interagente sugli interessi protetti. Nel definire tale diritto sembra più razionale porre l’accento sull’interesse che l’ordinamento intende tutelare con il riconoscimento del diritto soggettivo piuttosto che sulla volontà la cui esplicazione è consentita dal diritto per la realizzazione di quell’interesse. Inteso il diritto soggettivo come interesse tutelato mediante il riconoscimento di poteri giuridici, si comprende il senso dell’illegittimità dell’abuso del diritto. Viene considerato diritto affievolito quel diritto il cui esercizio è subordinato ad un atto della pubblica amministrazione, come ad esempio la concessione edilizia necessaria per l’esercizio del potere di edificare. Situazione preliminare al diritto soggettivo è l’aspettativa giuridica che si configura ogni volta che l’acquisto del diritto è subordinato ad un evento futuro. Tale diritto non va comunque confuso con la libertà: l’uno ha come punto di riferimento un bene o altrui comportamento, l’altra ha come punto di riferimento l’attività di azione della persona in riferimento a determinati interessi. Mentre la libertà preesiste all’ordinamento giuridico, il diritto soggettivo scaturisce da determinate fattispecie e pone, chi ne è titolare, in una posizione di potere rispetto a chi non lo è. Ne deriva che chi ha più diritti ha maggiore libertà di azione rispetto a che ne ha di meno. L’art. 3 Costituzione non assicura eguale libertà, ma garantisce solo eguale efficacia delle leggi. Il diritto soggettivo consente l’esercizio di alcuni poteri e facoltà. Il potere è nozione riferita principalmente ai quei comportamenti liberamente attuabili, il cui compimento implica una modifica della situazione giuridica di chi esercita il potere. La facoltà è nozione ugualmente riferibile a comportamenti liberamente attuabili il cui compimento però non implica alcuna modifica della situazione giuridica esistente. Il diritto potestativo è quello che si esaurisce nell’esercizio di un potere. Le libertà costituzionalmente garantite constano generalmente di facoltà, così ad es. chi esercita la libertà di associarsi realizza una modifica della situazione giuridica preesistente, in quanto diventa titolare di diritti e di doveri nei confronti dell’ente a cui ha aderito. Potestà è quella situazione giuridica soggettiva che consente a chi ne è titolare l’esercizio di alcuni poteri per il soddisfacimento di un interesse altrui: ad es. la potestà dei genitori rispetto ai figli. Status è la posizione giuridicamente tutelata di un soggetto rispetto ad altri soggetti. Lo status viene riconosciuto sia in riferimento a collettività di diritto pubblico, come lo status del cittadino, sia in riferimento a rapporti intersoggettivi di diritto privato, come lo status coniugale. La peculiarità dello status è quella di essere tutelato come un diritto assoluto accertabile giudizialmente in via autonoma.

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