Il diritto alla salute come diritto fondamentale dell’individuo è sancito dall’art. 31 Costituzione e dalla Convenzione di Strasburgo. La norma ha avuto significative interpretazioni. La Corte Costituzionale affermò che la lesione del diritto alla salute non può essere circoscritto al danno patrimoniale, ma in base al principio stabilito dall’art. 2043, va inteso come lesione di un diritto proprio della persona considerato come posizione soggettiva autonoma. Il nostro sistema nona ammette in via generale forme di tutela per danni non patrimoniali, in questa prospettiva anche il danno alla salute era considerato rilevante solo quando rappresentava una diminuzione patrimoniale per il soggetto leso. Il risarcimento del danno dovrà oggi riferirsi al rapporto diretto che lega l’individuo all’ambiente ove si svolge la su attività e ove si sviluppa la sua personalità. Accanto alla tutela di carattere risarcitorio, la giurisprudenza tende ad aggiungere una tutela preventiva, rivolta a prevenire il compimento del fatto dannoso. La Corte Costituzionale ha introdotto la nozione di danno biologico per allargare la sfera di applicabilità del danno patrimoniale. Un capitolo a parte occupa la tutela della salute del lavoratore nei luoghi di lavoro. Lo Statuto dei lavoratori (legge 300/1970) regola la tutela preventiva dell’attività fisica e della salute del prestatore di lavoro, così come la sua libertà e dignità. Salute come diritto inviolabile dell’uomo, è inteso non solo come diritto alla vita e all’incolumità fisica, ma come salute psichica, come diritto all’ambiente salubre, come diritto insomma alla persone in quanto tale. Un discorso a parte va fatto a proposito dei consumatori. La parola consumatore richiama direttamente qualità, attitudini, bisogni e aspettative. La giurisprudenza italiano ha tentato di introdurre la tutela del consumatore di fronte almeno ad una duplice fonte di ipotesi: quella del contraente debole di fronte alle contrattazioni di massima, e quella della responsabilità dell’impresa produttrice di beni destinati al consumo.

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