Tra le teorie miste è da ricordare, per completezza quella sostenuta da Brunetti il quale critica la tesi secondo cui tutte le norme di un sistema giuridico siano degli imperativi; la via che egli segue è quella di considerare come non imperative un tipo di norme giuridiche che egli chiama regole finali. Per queste egli intende la stessa cosa che gli imperativi ipotetici o norme tecniche di Kant, vale a dire quelle regole che non esprimono una necessità assoluta, ma soltanto finale.

Ciò che aggiunge Brunetti alla definizione di norme tecniche è che esse non sono degli imperativi pertanto se in un ordinamento giuridico è dato in battersi in regole finali, ciò deve condurci ad affermare che non tutte le regole che compongono un ordinamento sono imperative.

Le regole finali secondo Brunetti non limitano la mia libertà di agire dal momento che io sono libero di scegliere il fine che esse mi propongono esse stabiliscono un dovere che si può chiamare dovere libero; di fronte ad una regola finale, essere liberi significa possibilità di non fare ciò che essa prescrive senza però violarla.

Bobbio ritiene che anche la teoria di Brunetti non riesca a scalfire la dottrina dell’imperatività del diritto, del resto i suoi argomenti non sono molto convincenti: egli parla di dovere libero contrapposto a dovere necessario; in realtà ciò che è libero, nelle regole finali, è il fine; ciò che è doveroso è il mezzo, ma appunto per il fatto di essere doveroso una volta scelto il fine, non è più libero (se io non faccio testamento non violo la norma che stabilisce le modalità per fare testamento perché il mio comportamento cade al di fuori dei comportamenti da essi regolati; una volta presa la decisione di fare testamento, io non sono più affatto libero di non fare ciò che la regola finale prescrive, o meglio sono libero ma ciò facendo violo la norma non diversamente da quel che accade per ogni altra norma che Brunetti chiamerebbe imperativa).

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