Forme e funzioni delle norme
- Le proposizioni si possono distinguere in base a due criteri:
- Come è espressa la proposizione, cioè la FORMA GRAMMATICALE
- a. Dichiarativa
- b. Interrogativa
- c. Imperativa
- d. Esclamativa
- Quale fine vuole raggiungere chi enuncia la proposizione, cioè la FUNZIONE
- a. Domanda
- b. Asserzione
- c. Comando
- Esclamazione
- I comandi si possono esprimere in tutte le forme
- La stessa forma può esprimere diverse funzioni e viceversa
Le tre funzioni della norma: descrittiva, espressiva, prescrittiva
Bobbio ritiene che si possano distinguere tre funzioni fondamentali del linguaggio: funzione descrittiva che dà origine al linguaggio scientifico e mira al far conoscere; funzione espressiva che riguarda la poesia e consiste nel rendere evidenti dei sentimenti ed evocarli in altri;e la funzione prescrittivi da cui deriva il linguaggio normativo e che consiste nel dare comandi, consigli al fine di influire e modificare un comportamento altrui. Per quanto sia difficile trovare tali linguaggi allo stato puro, si deve ammettere che in genere l’adozione di uno esclude gli altri due. Vi sono però alcune tipi di discorso caratterizzati dalla combinazione di due o più linguaggi: una commemorazione, una predica, un’arringa. Ciò non è difficile da spiegare perché affinché colui al quale è rivolta la prescrizione agisca, non è sempre sufficiente imporgli il comando puro e semplice: è necessario talora che conosca certi fatti e desideri delle conseguenze.
Anche il legislatore può ricorrere a discorsi descrittivi ed evocativi per rafforzare i suoi precetti.