Stabilire quando un bene si deve considerare relativo all’impresa è fondamentale, in quanto da tale configurazione trae origine tutta una serie di componenti positive e negative di reddito (ricavi, plusvalenze, rimanenze ecc) per le quali la legge ha previsto regole di determinazione/valutazione molto dettagliate connesse alla natura del bene. sono relativi all’impresa quei beni materiali (es. macchinari) e immateriali (es. brevetti) stabilmente collegati con l’esercizio dell’attività imprenditoriale, perchè idonei a svolgere una loro funzione per il perseguimento dello scopo economico dell’attività svolta dall’imprenditore. La nozione di beni relativi all’impresa è allora caratterizzata in 1° luogo da un elemento oggettivo (dato dal nesso economico tra il bene stesso e l’esercizio dell’attività, costituito dall’idoneità del bene a costituire mezzo per lo svolgimento dell’attività stessa) e da un elemento soggettivo (costituito dalla volontà dell’imprenditore di inserire il bene nell’impresa con caratteri di stabilità funzionale). Questi principi risultano anche dal 65 TUIR che poi, per stabilire l’afferenza di un bene alla sfera fiscale dell’impresa, distingue a seconda che essa sia esercitata come società commerciale (per le società commerciali sono relativi all’impresa tutti i beni ad esse appartenenti ed i redditi da essi derivanti concorrono comunque a formare il reddito d’impresa. Per “appartenenza” si intende la serie di situazioni giuridico-soggettive costituite dal diritto di proprietà e dagli altri diritti reali di godimento) o come impresa individuale (in questo caso la legge distingue il patrimonio privato dell’imprenditore dalla massa dei beni relativi all’impresa. sono sempre relative all’impresa: materie prime, merci, crediti acquisiti nell’esercizio dell’impresa, beni strumentali diversi dagli immobili) o come società di fatto (oltre a quelli appena scritti, si considerano relativi all’impresa anche i beni iscritti in pubblici registri a nome dei soci ma usati come strumentali per l’esercizio dell’impresa). I beni relativi all’impresa si dividono al loro interno in più categorie, cui corrispondono diversi regimi fiscali. Per stabilire l’appartenenza del bene ad una categoria piuttosto che ad un’altra bisogna occorre considerare la relazione del bene con l’attività dell’impresa.
A) I beni merce sono quei beni alla cui produzione o al cui scambio è diretta l’attività dell’impresa; la loro cessione dà origine a ricavi ed a fine esercizio sono oggetto di valutazione come rimanenze finali;
B) I beni strumentali all’esercizio d’attività sono quelli impiegati durevolmente nel ciclo produttivo come mezzo o strumento. Con riferimento ai beni immobili, la legge divide tra “beni strumentali per natura” (i quali non possono esser usati diversamente senza radicali trasformazioni es. teatro) e tra “beni strumentali per destinazione”, strumentali perché usati come tali dall’imprenditore es. immobile classificato come civile abitazione.
C) I beni meramente patrimoniali sono invece tutti i beni che non appartengono alle prime 2 categorie (es. immobile a uso abitativo). Il valore di riferimento di un bene relativo all’impresa si definisce “valore fiscalmente riconosciuto”: esso consiste nel valore assunto dal bene al momento del suo ingresso nel patrimonio dell’impresa ed è destinato a conservare fino alla sua fuoriuscita, costituendo parametro per la quantificazione di certi elementi reddituali ad esso collegati.