Aspetti essenziali della normativa edilizia. Lo snellimento del procedimento per il rilascio delle autorizzazioni amministrative: l’abolizione della Commissione edilizia

Nell’ottica di semplificazione delle procedure amministrative è stata soppressa la Commissione edilizia e contestualmente costituito uno Sportello Unico, interno al Comune, in cui vengono inglobate tutte le competenze.

Commissione edilizia. Bisogna ricordare che fino a pochi anni fa era previsto un parere obbligatorio ma non vincolante di tale organo ai fini del rilascio della concessione edilizia in sanatoria. Tuttavia tale situazione comportava dei contrasti tra la Commissione ed il sindaco, per cui sulla base dei rilievi della Corte Costituzionale per cui era necessaria una separazione tra potere politico e potere amministrativo, attualmente nel T.U. essa é prevista come organismo facoltativo, a discrezione del Comune che indica nei regolamenti quali siano gli interventi da sottoporre a parere.

Sportello Unico in materia edilizia. In capo ad esso sono state attribuite competenze che in passato concernevano ad altri enti (es°Comune), e quindi in tal modo è avvenuta l’unificazione degli atti privati che dovrebbero essere sottoposti all’attenzione o autorizzazione di amministrazioni diverse, tra cui pareri e progetti della Sovrintendenza per la tutela dei beni culturali. L’attività può essere svolta sia in forma singola che associata, qualora si tratti di dimensioni ridotte dell’ente o carenza di risorse. Vige la libertà di forma in relazione al modello giuridico da utilizzare per la forma associata, tuttavia di norma si utilizza la convenzione (non nascono soggetti distinti ma solo una coordinazione di attività, forma preferibile) oppure il consorzio (sorgono soggetti distinti con una struttura stabile). Ci si chiede se la competenza dello sportello unico in materia di edilizia possa essere unificata in quella dello Sportello Unico delle Attività produttive per ragioni di economia procedurale. Parte della dottrina ha risposto affermativamente, anche se non è prevista dalla normativa tale connessione.

Diritto di accesso. Prima del testo unico non erano menzionati gli enti locali tra gli enti tenuti all’osservanza della normativa sul diritto di accesso, tuttavia la giurisprudenza ha interpretato estensivamente tale disciplina. Inoltre c’è da sottolineare come prima l’interesse legittimo a contenuto edilizio ed urbanistico era riconosciuto al proprietario del fabbricato limitrofo o ricadente nella stessa zona dell’edificazione, mentre ora invece c’è la configurazione di un vero e proprio diritto soggettivo autonomo da parte di chi è titolare di un interesse giuridico rilevante (tutelabile dinanzi al giudice amministrativo), che è qualcosa di più di un semplice interesse all’impugnazione, poiché riguarda anche gli atti infraprocedimentali ed indipendentemente dalla lezione di una posizione giuridica. Il titolo per la sussistenza del diritto di accesso è costituito dalla dimostrazione dell’interesse, mentre sul piano oggettivo si intende per documento amministrativo sia un provvedimento amministrativo sia i relativi atti di progetto. Si pone un problema per la lesione del diritto di autore, e sui limiti alla riproduzione.

Secondo la dottrina l’ente lo utilizza esclusivamente ai fini della propria attività amministrativa; secondo la giurisprudenza precedente invece il progetto era passibile esclusivamente di visione e non di riproduzione; secondo la giurisprudenza attuale è possibile ottenere anche la copia ma l’autore ha diritto alla tutela giurisdizionale se vi è un’utilizzazione economica. Per il Consiglio di Stato è comunque necessaria un’informazione ai controinteressati di avvio del procedimento. E’possibile oltre alla tutela giurisdizionale un’istanza diretta al difensore civico ed in caso di illegittimo diniego e di mancata risposta dell’amministrazione è possibile la tutela del silenzio-assenso.

La conferenza di Servizi

L’utilità della Conferenza di Servizi consiste nella possibilità di concentrare in un unico contesto temporale le valutazioni e le posizioni delle singole amministrazioni portatrici di interessi pubblicistici (profilo della semplificazione) coinvolti in un procedimento amministrativo, il tutto per consentire un coordinamento tra le stesse o per l’individuazione ed affermazione dell’interesse pubblico primario (profilo degli interessi). La legge 241/90 prevede 2 tipi di Conferenza di Servizi:

1) Istruttoria: vi è un’unica amministrazione competente a decidere che acquisisce il parere delle altre amministrazioni portatrici di interessi coinvolti nella procedura.

2) Decisoria: vi è la necessità dell’assenso di più amministrazioni ai fini dell’adozione del provvedimento finale.

Si è discusso sulla natura giuridica della Conferenza: secondo alcuni autori si tratta di un organo amministrativo collegiale di carattere straordinario, secondo altri (e C.Cost.) essa è un modulo organizzatorio privo di una propria individualità atto a congiungere più organi di separate amministrazioni.

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