Per individuare la legge penale applicabile nel tempo,bisogna individuare il tempus commissi delicti. La dottrina ha prospettato 3 criteri:

Teoria della condotta, la quale considera il reato commesso nel momento in cui si realizza l’azione od omissione;

La teoria dell’evento, secondo cui il reato è commesso allorché si verifica il risultato lesivo causalmente riconducibile alla condotta e necessario ai fini della compiuta configurazione dell’illecito.

La teoria mista che guarda tanto all’azione che all’evento, nel senso che il reato si considera indifferentemente commesso quando si verifichi l’uno o l’altro estremo.

Facendo leva sulla ratio dell’art. 2 si respingono sia la teoria mista che la teoria dell’evento. Quest’ultima perché porterebbe ad una applicazione retroattiva della legge penale in tutti i casi , nei quali la condotta sia svolta sotto il vigore di una precedente legge e l’evento si sia verificato invece dopo l’introduzione di una nuova norma incriminatrice, nel frattempo eventualmente emanata. La prima perché non sembra ragionevole considerare commesso un reato indifferentemente sotto la vigenza di 2 norme incriminatrici diverse.

La determinazione del tempus delicti solleva qualche problema in relazione ad alcuni tipi di reato:

Reati a forma libera: in cui manca la tipizzazione legislativa di specifiche modalità di realizzazione dell’evento. Se i reati sono dolosi, il tempo del commesso reato coincide con la realizzazione dell’ultimo atto sorretto dalla volontà colpevole; se i reati sono colposi, con la realizzazione dei quell’atto che nel complesso degli atti causalmente collegati con l’evento, per primo da luogo ad una situazione di contrarietà con le regole di diligenza, prudenza …

 

Reati di durata

Reato permanente, è contraddistinto dal perdurare di una situazione illecita volontariamente rimovibile dal reo. Secondo alcuni il tempo del reato è fissato nell’ultimo momento di mantenimento della condotta antigiuridica, nel presupposto che la norma penale può assolvere la sua funzione general-preventiva fino all’esaurimento della condotta. In tale caso però si rende applicabile una legge penale sfavorevole che, eventualmente emanata poco prima della cessazione della permanenza, aggravi il trattamento penale. Per questo motivo si preferisce l’orientamento minoritario che fissa il tempo del reato nel primo atto che da avvio alla consumazione del reato permanente.

Reato abituale è caratterizzato dalla reiterazione del tempo di condotte della stessa specie. Anche qui occorre fare riferimento al primo atto , che unitariamente ai successivi integra il reato abituale.

Reato continuato. Qui ci si trova in presenza di un concorso materiale di reati, ciascuno dei quali presenta un proprio tempus commissi delicti.

Nei reati omissivi occorre fare riferimento al momento in cui scade il termine utile per realizzare la condotta doverosa.

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