Crimine, reo, vittima, controllo e condizioni sociali: queste le polarità atte a definire il fenomeno criminale in tutta la sua mobile sostanza umana e sociale. L’immagine che può rappresentare il fenomeno criminale è detta molecola criminale, composta appunto dal crimine C, reo R, vittima V e agenzie di controllo A.

La disposizione dei vari atomi non è casuale. Al centro si pone il crimine (fatto criminale) che è il nucleo della molecola. Attratti dalla sua forza ruotano gli altri atomi. Nella nostra molecola criminale identifichiamo un’ulteriore importante componente detta S che è la società, lo stato e l’ordinamento sociale e giuridico che queste due entità esprimono.

L’idea di un’immersione delle componenti atomiche in uno specifico contesto evoca anche la problematica corrispondenza o distanza tra la dimensione empirica e quella normativa. L’immagine si presta ad altre evocazioni, ad esempio il fatto che l’area S è delimitata da una circonferenza che tocca il nucleo C : mentre R, V e A sono dentro la società ben precisa, il crimine-reato non è veramente ma nasce da un giudizio che la società esprime sulla interazione di reo, agenzie e vittime. La circonferenza è dunque la realtà empirica del fenomeno criminale, ciò che vi è racchiuso è il prodotto di una definizione normativa delle predette entità umane.

Un ultimo interessante profilo della statica molecolare è l’articolazione di due diversi campi, chiaro e scuro, con i quali si identifica il dato che la criminologia è in grado di conoscere solo una parte della realtà criminale e ciò che si sottrae è il campo oscuro. Oltre agli atomi sono poi importanti i legami da cui essi sono uniti, da immaginare in modo dinamico che traggono origine da ciascun atomo ma portano anche a ciascun atomo : linee bidirezionali

Es. linea tra R e C : effetti che il reo produce sul crimine ma anche effetti che il crimine produce sul reo.

Il tentativo di rendere il più possibile graficamente il dinamismo della molecola criminale mira a configurare tali forze anche nel senso che ciascun atomo subisca modificazioni, sia cioè diverso rispetto allo stato che gli era proprio prima di esercitare o subire gli influssi provenienti dagli altri atomi.

Potremmo dire quindi che nessuno degli atomi che compongono la molecola ha un’identità indipendente dagli effetti che su di esso esercitano gli altri atomi. L’applicazione del diagramma molecolare può offrire una guida importante lungo il quale indirizzare l’indagine.

 

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