Secondo la concezione normativa, il rimprovero di colpevolezza presuppone l’assenza di circostanze anomali concomitanti all’azione , che rendano psicologicamente necessitato il comportamento delittuoso.
Parte della dottrina ha fatto assurgere a causa generale di esclusione della colpevolezza, la c.d. inesigibilità cioè l’impossibilità di pretendere, in presenza delle circostanze concrete in cui l’agente si è trovato ad operare, un comportamento diverso da quello effettivamente tenuto.
Ipotesi legalmente previste o prospettate in via analogica
Una parte della dottrina configura come cause di esclusione della colpevolezza lo stato di necessità e la coazione morale, sul presupposto che in entrambi i casi, l’agente si trovi sotto la pressione di circostanze esterne, che impedendogli dal punto di vista psicologico di assumere un comportamento diverso da quello effettivamente tenuto, farebbero apparire come non più rimproverabile il fatto commesso.
L’inesigibilità al di fuori dei (presunti) casi espressamente riconosciuti dal legislatore, è destinato a operare anche quale canone extra legislativo del giudizio, come categoria valida ad escludere la colpevolezza, pure in ipotesi non esplicitamente previste dalla legge, purché meritevoli di essere prese in considerazione dell’ordinamento giuridico (carattere aperto e analogico del criterio in esame).
Caso 1. Il medico condotto , il quale si rifiuti di recarsi di notte a visitare un infermo, adducendo stanchezza fisica per faticose visite già compiute, che gli impediscono di fare la marcia notturna di 4 ore tra la neve, indispensabile per raggiungere il malato. In tal caso si è al di fuori dello stato di necessità, perché manca il requisito dell’attualità del pericolo per la vita o la salute del medico affaticato, tuttavia ricorre la stessa ratio della inesigibilità, nel senso che il medico condotto nella dura alternativa di mettere in serio pericolo la propria integrità personale o di andare a curare l’infermo, preferisce salvare la propria persona.
Un’applicazione analogica del principio di inesigibilità è configurabile nelle situazioni caratterizzate da un insolubile conflitto di doveri. (es. un soggetto, titolare di 2 o + obblighi giuridici di pari rango, il quale ne adempia uno solo per impossibilità di adempierli entrambi)
Infine si possono ricondurre anche le situazioni caratterizzate da un conflitto tra norme di condotta appartenenti a sfere normative diverse e autonome come l’ordinamento giuridico da un lato e il sistema morale o religioso dall’altro. Si parla di illecito per convinzione per alludere ai fatti criminosi aventi come motivazione psicologica un convincimento morale, religioso o un ideale politico.