Conseguita l’indipendenza (1956), la Tunisia si trovò di fronte al problema della pluralità degli ordinamenti giuridici. Il suo primo obiettivo, quindi, fu quello dell’unificazione giuridica e dell’eliminazione delle giurisdizioni confessionali. Contemporaneamente si pose mano alla redazione di una serie di nuovi codici, il codice di commercio terrestre (1959) e marittimo (1962), il codice dei diritti reali (1965) e numerosi emendamenti al vecchio codice delle obbligazioni e dei contratti del 1907, nucleo del sistema originario. L’opera del legislatore tunisino, in sostanza, è stata particolarmente intensa perché si trattava non solo di colmare le lacune lasciate dal Protettorato, ma anche di tunisifier mediante emendamenti ed adattamenti i testi antichi.