Il 18/6/1944 il Comitato centrale di liberazione nazionale (C.C.L.N.) si attribuì l’incarico di sostituirsi alle Camere e quindi si formò un nuovo Governo con ministri scelti in pari numero nei sei partiti e con Bonomi come presidente del consiglio, tra l’altro già presidente del C.C.L.N., venendosi a porre così, accanto all’organo straordinario costituito dal Luogotenente, un organo rivoluzionario.

Presero in seguito corpo due Costituzioni provvisorie, che trattavano le tematiche relative alla questione istituzionale:

  • col decreto legge del 25 giugno del 1944 (prima Costituzione) il potere legislativo ordinario veniva assunto dal nuovo Governo mediante decreti che il nuovo Parlamento, una volta entrato in vigore, avrebbe dovuto approvare. Oltre a questo problema comunque tale decreto stabiliva che, mediante l’elezione di un’Assemblea costituente, la scelta istituzionale fondamentale (monarchia o repubblica) sarebbe stata attribuita al popolo italiano, ribadendo che in nessun modo doveva essere influenzato da una parte dai ministri, verso la repubblica, e dall’altra dal Luogotenente, verso la monarchia, secondo i dettami della tregua istituzionale .
  • col decreto legislativo luogotenenziale del 16/3/1946 (seconda Costituzione) fu modificata, almeno in parte,la Costituzioneprecedente, in quanto tale decreto sottrasse la decisione sulla questione istituzionale alla Costituente e la demandò alla diretta volontĂ  popolare. Tale modifica fu il risultato di un lungo periodo di discussioni, i cui principali punti furono tre:
    • essendo tutti i partiti antifascisti favorevoli alla Repubblica, sela Costituenteavesse rispecchiato queste opinioni la monarchia sarebbe caduta.
    • uno dei sei partiti,la Democraziacristiana, aveva in parte cambiato la sua posizione ufficiale poichĂ© buona parte del suo del suo elettorato non era favorevole alla Repubblica.
    • se fosse statala Costituentea decidere, era necessario che ciascun partito dichiarasse all’elettorato cosa avrebbe scelto e dunque sarebbe stato necessario pronunziarsi in anticipo.

Vennero inoltre previste le conseguenze del referendum istituzionale sia che avesse prevalso l’uno o l’altra ipotesi

  • se avessi prevalso la monarchia il Luogotenente sarebbe rimasto in carica fino alle elezioni del capo dello Stato.
  • se avesse prevalso la repubblica il provvisorio capo dello Stato sarebbe stato il Presidente del Consiglio (sarĂ  De Gasperi), fino a che l’Assemblea non avesse eletto il provvisorio capo dello Stato (sarĂ  De Nicola).

Un altro problema affrontato dal decreto si riferiva ai rapporti fra Governo e Costituente in merito al potere legislativo, ma per evitare un eccessivo squilibrio sia da una che dall’altra parte si decise di lasciare tale potere nelle mani del Governo, con la riserva però che questo, attraverso l’istituto della fiducia, ne fosse completamente responsabile di fronte della Costituente.

Nel frattempo funzionò comunque anche un altro istituto,la Consultanazionale, con funzioni però soltanto consultive e poteri molto ristretti.

 Il 9/5/1946 si assisté ad un nuovo colpo di Stato da parte del re Vittorio Emanuele III che abdicò in favore del figlio, fino a quel momento Luogotenente del regno. Il Governo e i partiti, dopo alcune discussioni, decisero di non opporsi per evitare una crisi che avrebbe necessariamente procrastinato le votazioni, e dunque riconobbero il nuovo re Umberto II che però regnò per pochi giorni dal momento che, nel referendum del 9/6/1946, il popolo si dichiarò favorevole alla Repubblica, sentenziando la fine assoluta del regime monarchico.

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