L’ordinamento feudale si estende per un arco temporale molto ampio ma al suo interno si formano anche elementi di rottura. Il passaggio allo stato assoluto che si ha tra XIV e XV secolo (pace di Vestfalia) per unificare/ accentrare il potere di imperio e ciò porta alla nascita dello stato nazione (Francia, Spagna, Inghilterra ma con caratteristiche diverse, difficile in Italia e Germania che rimangono frammentate). Perché ci vuole la concentrazione dei poteri di imperio?
– Profilo economico che si evolve dal IX-X secolo e mette in discussione il sistema feudale. Alla base dell’agricoltura si sostituisce l’attività commerciale. Si forma l’economia di scambio e si introduce il denaro, vengono conquistate nuove terre. Entrano in crisi alle strutture base:
– Lotte di religione che unifica i nuovi stati
Che cosa chiedono i nuovi fattori?
– Sviluppo di strutture organizzate
Di cosa deve farsi carico il nuovo o.g.?
– Garanzie di mercato
– Di sicurezza
– Interventi per favorire nuovi mercati
Non basta più un ordinamento giuridico che garantiva il diritto di proprietà ed i diritti soggettivi; ora ci vuole una politica di potenza e ci vuole un nuovo ordinamento giuridico che garantisca una pluralità di fini generali.
Quali sono le caratteristiche del modello dello stato assoluto?
– Concentrazione dei poteri (al contrario della frammentazione feudale): sovrano titolare di tutti i poteri: legislativo (con proprie milizie e senza convocare le assemblee, al contrario nel sistema feudale il sovrano doveva negoziare con le assemblee dei feudatari), esecutivo (ed il re lo esercita o direttamente o indirettamente attraverso i ministri a discapito della nobiltà feudale che però viene assorbita nella corte del re: perde i poteri ma mantiene i privilegi che aveva nel passato) e giudiziario (ed il sovrano lo esercita o direttamente o indirettamente attraverso corti o tribunali di propria nomina: c’è un contrasto tra le vecchie e le nuove corti e i giudici francesi hanno meno poteri).
– Viene meno la natura privatistica e contrattuale del potere (contratto feudale): qui il sovrano si auto legittima e la giustificazione è solo di diritto divino e non dal basso. La sovranità è un potere assoluto perpetuo e indissolubile: il potere spetta alla corona e i soli limiti al potere sono solo inerenti alle regole della successione dinastica.
– Progressivamente si distingue tra gli interessi del sovrano e gli interessi dello stato: nasce la distinzione tra regole pubblicistiche e regole privatistiche. Netta rottura con l’esperienza feudale.
Ci sono degli elementi che trovano le proprie radici nello stato assoluto ma che rimarranno nelle altre esperienze:
– Corpo di funzionari è il primo nucleo di un apparato amministrativo gerarchico burocratico ed indipendente
– Creazione di un esercito permanente (le milizie dipendono dirittamente dal re e non serve più la concessione dei feudatari): militari di professione + leva
– Sviluppo del sistema fiscale più efficace: i compiti dello stato richiedono delle risorse maggiori (ridurre i privilegi della nobiltà di corte anche se ciò provocò dei scontenti tra i nobili).
Per la prima volta si può parlare di ente pubblico con interessi generali; poi però la concezione paternalistica verrà superata.
Discorso a parte serve per gli Inglesi.
Da questo modello si passa allo stato liberale:
quali sono i fattori di crisi dello stato assoluto e che portano allo stato liberale?
– Sul piano economico ci sono diversi fattori di crisi:
* eccesso di tassazione per fare fronte ai conflitti internazionali e per fare fronte alle spese della corte
- Evoluzione verso un’economia di tipo industriale (penalizzata dalla tassazione: contrapposizione nobiltà e terzo stato)
– Di natura politico sociale: nasce la borghesia imprenditoriale, finanziaria e le professioni intellettuali che sono il motore dello sviluppo economico e culturale ma che sono esclusi dalle decisioni politiche
– Fattori culturali: diffusione delle concezioni illuministiche che mettono in crisi le teorie che legittimavano lo stato assoluto. Lo stato assoluto era molto diviso per ceti e gli illuministi criticano la divisione rigida in ceti. Si afferma la centralità dell’individuo singolo (dichiarazione francese che riconosce all’individuo dei diritti con la nascita). Il sovrano determina gli interessi generali e ciò va contro la nobiltà borghese.
Come si sviluppa?
Si sviluppa nel ‘700 ( paesi europei e U.S.A.):
– Linea inglese (lo stato liberale è diverso perché in Inghilterra non c’era mai stato uno stato assoluto: la borghesia ha già degli spazi per trovare espressione). Il parlamento è l’organo rappresentativo. Lo stato liberale nasce con la gloriosa rivoluzione (1688-1689) senza soluzione di continuità e 100 anni prima : Bill of Rights
– In Francia si ha una forte discontinuità e lo stato liberale si afferma con la rivoluzione francese che lotta contro uno stato assoluto forte, con un apparato burocratico molto forte e con dei poteri forti ed accentrati al sovrano. Lo stato liberale si ha con la dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino
– In Italia e Germania si ha un potere non molto forte al sovrano + carattere non molto forte della borghesia e quindi non si ha una grande frattura
– U.S.A. il percorso è diverso perché si ha prima la dichiarazione di indipendenze nel 1776 e poi la costituzione di Philadelphia del 1787. Qui non si ha la lotta tra i ceti ma lo stato liberale nasce con la dichiarazione di indipendenza (è già una società di uomini liberi)