Affinchè sul mercato vi sia modo di competere ordinatamente occorre che i protagonisti si identifichino. Il segno. Il segno storicamente più antico è certamente l’ INSEGNA, usata per distinguere il locale o i locali ove si svolge l’ attività dell’ imprenditore o anche lo stabilimento dove viene organizzata la produzione. L’ insegna può consistere in un nome, o in una parola, o in un simbolo, in una configurazione materiale e perciò immediatamente percepibile dai consumatori. Per essere oggetto di esclusiva, deve risultare originale, astrattamente capace cioè di distinguere, e nuova, concretamente capace cioè di distinguere. L’ insegna dovrà consistere infine in un’ immagine lecita.

L’ insegna non è soggetta a registrazione. La sua novità, in caso di conflitto, si giudica premiando chi per primo ne abbia fatto uso. Di regola, l’ insegna si trasferisce assieme ai locali aziendali. Un trasferimento dell’ insegna avviene anche nel negozio di franchising. In tale caso, l’ affiliato ( o franchisee) può utilizzare l’ insegna dell’ affiliante ( o franchisor), di regola in un contesto più ampio di utilizzazione di tutti gli altri segni distintivi, nonchè di fornitura di conoscenze tecniche necessarie alla realizzazione del medesimo tipo di prodotto o servizio dell’ affiliante, che verrà così venduto ed erogato dall’ affiliato con l’ assistenza e nel rispetto di direttive o istruzioni e/o sotto controlli da parte del primo.

Spesso inoltre l’ uso dell’ insegna, dei segni distintivi e delle altre conoscenze tecniche viene concesso dall’ affiliante con l’ obbligo di esclusiva a carico dell’ affiliato, così restando maggiormente vincolato al primo. La motivazione economica è di arricchire la catena di distribuzione dei prodotti, sfruttandone ogni aspetto, e fruendo, se si vuole, della replicabilità degli stessi in un sistema di produzione di massa.

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