Queste considerazioni portarono ad un nuovo intervento legislativo sulla materia dei conflitti, la l. n. 3761 del 1877, che attribuì alle Sezioni unite della Corte di cassazione:
- la decisione sui conflitti insorti tra amministrazione e autorità giudiziaria (conflitti di attribuzione) o tra giudici ordinari e giudici speciali (conflitti di giurisdizione);
- il potere di decidere i ricorsi proposti contro le sentenze dei giudici speciali impugnate per incompetenza (difetto di giurisdizione) o per eccesso di potere (assunzione di una decisione esorbitante dall’ambito delle attribuzioni del giudice).
La legge del 1877 comportava un nuovo assestamento dei rapporti tra amministrazione e potere giurisdizionale a favore di quest’ultimo. Essa, tuttavia, non produsse l’effetto auspicato, dal momento che la Cassazione proseguì nell’indirizzo prospettato dal Consiglio di Stato, confermando l’interpretazione sui limiti esterni della giurisdizione ordinaria.