Per lo svolgimento di questo ruolo organizzativo esiste un sistema istituzionale molto complesso: le persone, con i relativi interessi, vengono prese in considerazione in insiemi diversi, in relazione ai diversi livelli territoriali di insediamento, e le apposite organizzazioni, i c.d. poteri pubblici, curano gli interessi dei cittadini a livelli diversi (es. Comuni, Province, Regioni, Stato, Unione europea).
I poteri pubblici sono costituiti da un complesso di apparati con compiti diversi. In particolare, possono essere distinti due tipi di apparati:
- gli apparati politici (es. ministro), che hanno la funzione:
- di individuare quali tipi di interessi non possano essere soddisfatti privatamente dalle persone e quindi richiedano un intervento pubblico;
- di stabilire quali tipi di interessi (c.d. interessi pubblici) siano da preferire quando delle scelte risultino essere necessarie.
Tali scelte, derivanti da una funzione di indirizzo politico:
- possono concretarsi nella diretta e puntuale individuazione degli specifici interessi che debbano essere soddisfatti, risolvendosi in disposizioni normative che debbono semplicemente essere osservate (attivitĂ vincolata);
- possono concretarsi in ulteriori scelte, dovendo quindi essere svolta un’attività che non risulta predefinita dalle legge (attività discrezionale).
- gli apparati amministrativi (es. dirigenti), che hanno il compito:
- di attuare gli indirizzi politici e, quindi, di curare gli interessi qualificati come pubblici in concreto;
- di agire in modo da ottenere che la soddisfazione degli interessi preferiti dalle scelte politiche si realizzi nel rispetto delle garanzie riconosciute ad altri interessi.
 Il concetto di amministrazione pubblica può essere usato:
- in senso oggettivo, definendo le attivitĂ da svolgere per curare gli interessi pubblici e per assicurare il rispetto del diritto a garanzia degli altri interessi;
- in senso soggettivo, definendo l’insieme di apparati che svolgono attività di questo genere