Più interessante è classificare il rapporto giuridico dal punto di vista delle posizioni giuridiche che sono appunto i termini del rapporto.
Da questo punto di vista poiché la posizione giuridica è l’atteggiamento di un soggetto di fronte ad un altro soggetto, in sostanza si tratta di classificare i rapporti giuridici a seconda delle possibili classificazioni degli atteggiamenti stessi.
Se pertanto si guardino questi ultimi è possibili riconoscere che gli stessi atteggiamenti dei soggetti si risolvono sempre in un loro comportamento e precisamente in un comportamento con cui essi dispongono ora di un loro atto o attività, ora invece di un bene.
Guardando al contenuto delle posizioni è possibile distinguere tra rapporti personali, nei quali il comportamento dei soggetti ha per oggetto un atto o un’attività; e rapporti reali se invece il loro comportamento ha per oggetto un bene.
Così ad esempio è rapporto personale quello che intercorre tra impiegato ed ente pubblico mentre è rapporto reale quello che intercorre tra il proprietario di un fondo soggetto a servitù e l’ente pubblico titolare del bene dominante.
Non si deve però confondere con questa distinzione quella tra rapporti relativi e assoluti. Qui l’elemento in base al quale è operata la distinzione non è il contenuto delle posizioni giuridiche del rapporto ma la natura stessa del vincolo che corre tra di esse, onde più propriamente tale distinzione dipende da una qualificazione e non da una semplice classificazione dei rapporti giuridici.
Si dicono infatti rapporti assoluti quelli che intercorrono tra un soggetto da un lato e ogni altro soggetto dall’altro lato, che si trovi in rapporto con lui a cagione di una sua qualità (rapporti assoluti personali: diritto al nome) o di una sua cosa (diritti assoluti reali: diritto alla proprietà).
Si dicono invece rapporti relativi quelli che intercorrono tra due soggetti per effetto di un atto che individua i soggetti stessi in maniera determinata; anche questi possono essere personali o reali.
Nei rapporti assoluti il vincolo fa capi ad un soggetto indeterminato, nei rapporti relativi entrambi i soggetti devono essere determinati.