È una fase particolare. Si determina perché l’illusione di arrivare subito alla società comunista ha mostrato presto i suoi limiti. In un certo senso potremmo dire che nella NEP si devono affrontare i problemi concreti e questo fa sì che per un certo periodo in qualche modo la stessa edificazione del socialismo viene messa in secondo piano. La priorità è quella di ricostruire il Paese. Ci sono aperture sul piano economico verso un’economia più “aperta”. Si cerca una minima liberalizzazione economica. (Piccole attività private ecc.).
In questa fase nasce l’URSS. Nel 1922 viene adottato il Trattato che istituisce l’Unione Repubbliche Socialiste Sovietiche e nel 1924 avremo la prima Costituzione dell’URSS.
La Bielorussia, Ucraina, ecc. vengono ad unirsi poi e negli anni accederanno le altre. I paesi baltici nel 1940 e la Moldavia ma per frutto di accordi tra Hilter e Stalin nel 1940 . Alla fine saranno 15 repubbliche.
In costituzione troviamo la definizione della FDG che ripropone lo schema di prima (dichiarazione + tratteggio della nuova struttura federale). Il modello piramidale viene applicato allo stato federale. Al vertice Congresso dei Soviet dell’URSS (che esprime tutti i soviet dell’Unione) che a sua volta elegge il Comitato Esecutivo Centrale dell’URSS con la novità che si distingue in due camere (Soviet dell’unione che rappresenta l’intera popolazione dello stato federale e il Soviet delle nazionalità che rappresenta invece i soggetti della federazione (ndr c’erano anche le Regioni Autonome). Qui si formalizza un ulteriore organo eletto dal Comitato Esecutivo: il Presidium (che è un collegio ancora più ristretto) art.29 stabilisce che nell’intervallo delle sessioni del CEC dell’Urss sarà il Presidium ad avocare il potere. Rimane il Consiglio dei commissari del Popolo chiamato a svolgere le funzioni amministrative. L’art. 4 ribadisce che ognuna delle Repubbliche federate afferma il diritto alla libera secessione.