In quel contesto nasce lo Stato socialista con la rivoluzione d’ottobre. In questa evoluzione dal modello di derivazione liberale ci sono due modelli di rottura (stato autoritario – stato socialista).
La caratteristica che avvicina queste due esperienze è:
– forte intervento dello Stato in economia, diretto dall’alto.
– Forte concentrazione del potere con una forza politica egemone.
– Ruolo del Capo del Governo o Stato che è interprete ultimo.
– Sul piano dei diritti mette in discussione il pluralismo politico, è antidemocratico.
La differenza con lo stato autoritario che ha mantenuto in vita elementi dello stato liberale (costituzione) è che lo stato socialista è una rottura totale con il passato, nasce da una rivoluzione e la creazione di un sistema totalmente nuovo. La realizzazione di un disegno utopistico. L’idea della creazione della società comunista, una società in cui diritto e stato non sarebbero più stati necessari nel momento in cui tutti i conflitti e gli antagonismi sociali fossero venuti meno. È un’attuazione delle dottrine marxiste, solidarietà sociale e il diritto non sarebbe più stato necessario.
Salvo una fase iniziale in cui si era immaginato di arrivare immediatamente al risultato, in realtà ci si rende conto da subito che sarà necessaria una fase transitoria in cui Stato e diritto saranno ancora presenti e saranno lo strumento per conseguire il superamento del vecchio sistema. In realtà questa constatazione ha posto dei problemi dal punto di vista della dottrina del diritto sovietico.
Dal punto di vista della dottrina era un problema come giustificare questa fase intermedia. Si è detto che il diritto socialista viene definito come un qualcosa di assolutamente nuovo e totalmente diverso dal diritto borghese. Quindi stato e diritto in questa fase sono ancora necessari. Nel 1925 si affermava che il diritto borghese si muta in un diritto nuovo che è il “diritto sovietico”. Strutturalmente permane legame con la tradizione occidentale (è codificato, norme generali e astratte). Cambiano i contenuti, perché si basa sul nuovo sistema di rapporti economici che lo rende radicalmente diverso da quello dell’Europa occidentale.
– venir meno della proprietà privata dei mezzi di produzione; (diritto privato)
– venir meno della separazione dei poteri: unità del potere che va letta insieme al ruolo del Partito unico. C’è una sorta di sovrapposizione. I modelli federali (URSS, JUGOSLAVIA, stavano in piedi grazie al ruolo del partito unico. (diritto pubblico).
Il riconoscimento della necessità di questa fase intermedia rappresenta la creazione dello stato socialista, e dal punto di vista delle dottrine marxiste è la cd. dittatura del proletariato, cioè la classe dei lavoratori detiene il controllo dei mezzi di produzione ed esercita di fatto il potere statale in funzione di arrivare alla creazione della società Comunista. “periodo di trasformazione rivoluzionaria”.
Il diritto è uno strumento per arrivare alla società comunista. È lo strumento per la trasformazione della Società. Ha una funzione pedagogica, nel senso che serve per trasmettere i nuovi principi a tutti i cittadini per arrivare alla creazione dello Stato comunista. Dal punto di vista del contenuto li ritroviamo nella costituzione (cataloghi dei diritti, organizzazione del potere, disciplina del processo di collettivizzazione, diritto penale) sono i classici contenuti dell’OG con una logica funzionale a questa trasformazione.
(italo moscati radio1) serie sulla parte storica
Il dato interessante è che nasce in un contesto (Russia del 1900) molto più arretrato dell’Europa occidentale. Ci si poteva aspettare che avvenisse in un paese dal capitalismo avanzato (a cui si riferivano Marx ed Engels).