il formante legislativo è stato in ogni tempo presente nel panorama delle fonti ed è stato incessantemente proclamato il principio per cui la legge in senso formale deve essere rispettata ed applicata fedelmente dai giudici. Le tecniche interpretative si atteggiano invece in modo sensibilmente diverso in funzione del ruolo complessivo che la legislazione ricopre all’interno dei rapporti tra formanti del sistema. Nel XX secolo si è assistito a uno sviluppo quantitativamente impressionante della legislazione: lo stato richiede una raccolta di informazioni e creazione di nuovi apparati pubblici, i giudici non sono attrezzati.

Si ha poi un cambiamento di mentalità a partire dal New Deal. Il dato maggiormente importante per spiegare la crescita della legislazione è che una volta iniziata la spirale essa si avvita necessariamente su se stessa perché servono nuove leggi per correggere le precedenti. Il diritto dello stato è rivolto a grandi apparati pubblici che per funzionare hanno bisogno di norme scritte. Su un altro piano si deve richiamare l’attenzione sul fatto che lo strumento legislativo è stato ampiamente usato a fini di uniformare il diritto all’interno del sistema federale. La migliore dimostrazione di ciò è l’Uniform Commercial Code.

La necessità di uniformazione del diritto commerciale era avvertita e verso la fine del XIX secolo la National Conference of Commissioners on Uniform State Laws si era costituita con questo scopo. Il criterio delle leggi modello ha avuto il suo coronamento con la redazione dell’Uniform Commercial Code. Il vaori di redazione sono iniziati nel 1942 sotto impulso di Llewellyn e giunsero alla prima conclusione nel 1952. Il testo è stato proposto ai legislatori dei diversi stati per adottarlo come legge interna.

L’UCC ha la struttura e il contenuto di un codice ed è strutturato in modo da seguire varie fasi di una negoziazione conmmerciale. Sotto il profilo strutturale è composto da 9 articoli:

art. 1 → introduzione e regole ermeneutiche

art. 2 → vendita mobiliare

artt. 3-4-5 → mezzi di pagamento

art. 7 → trasporto, deposito e titoli rappresentativi di merci

art. 9 → garanzie mobiliari

artt. 6-8 → altre eventualità, come vendita stock..

Dopo la prima versione la National Conference si è attrezzata a suggerire modifiche uniformi, che però devono essere adottate come leggi dagli stati e quindi è inevitabile che ci siano diverse versioni dell’UCC.

Alle corti è imposto un procedimento interpretativo che tenga conto del funzionamento dell’insieme e non solo dell’analogia con casi simili precedentemente giudicati.

L’interpretazione della legge nell’età degli Statutes

uno statute viene emanato dal parlamento per correggere un difetto del common law, per interpretare la legge basta quindi seguirne il testo letterale. Se questo non è chiaro l’interprete deve identificare il difetto del common law che si è voluto correggere e ciò esaurisce la ricerca della ratio legis. La teoria per cui la legge è emanata per correggere un difetto del common law impone anche di interpretare restrittivamente qualsiasi testo legislativo e fa divieto di applicare per via analogica le sue previsioni.

Viceversa l’applicazione interpretativa non perde di efficacia e i giudici devono dotare di senso una norma chiarendone il significato e riconnettendosi al sistema complessivo. In certa misura la costituzione federale ha costituito la fonte interpretativa alternativa a quella tradizionale del common law. Il testo della costituzione viene normalmente assunto come insieme di principi con a base un’espressione verbale denominata “clause”.

Con l’andare del tempo su ognuna di queste clausole si è stratificata un’interpretazione giurisprudenziale che è variabile. Il problema è relativo ai criteri mediante i quali si può giustificare una determinata operazione di estrazione del significato da una clausola della costituzione. Si hanno delle controversie, una di queste predica che l’unico modo giustificabile di intendere la costituzione è quello di rifarsi all’intenzione originaria dei costituenti, altri hanno elaborato strategie più sofisticate.

La corte suprema federale oscilla a seconda della sua composizione tra la tendenza più attivista nel campo dei diritti umani e una tendenza più prudente. Ciò che rileva è che proprio le controversie del XX secolo hanno posto in risalto un dato che esiste da sempre e cioè che la giurisprudenza in materia costituzionale è legata a procedimenti interpretativi e non alla ricerca della soluzione più giusta. Questo punto di approdo non è stabile: la dottrina accademica insiste affinché il procedimento ermeneutico sia ulteriormente integrato mediante inserimento di un altro elemento che proviene dall’esperienza di common law, ossia il controllo sulla coerenza complessiva delle regole operazionali con la costellazione dei principi fondamentali che reggono il sistema juris. La dottrina continua a criticare quelle sentenze prive di riferimenti e non solo le sentenze.

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