Diritti: la concezione dei diritti:
– Un primo dato è che troviamo un’amplia disciplina dei diritti economico-sociali (lavoro, garanzie per i lavoratori ecc). Si ritrovano anche i diritti classici di libertà con la caratteristica che questi diritti devono essere esercitati per perseguire una determinata finalità (realizzazione dello stato comunista) (Cd. diritti funzionalizzati)
– Ulteriore caratteristica è la previsione di garanzie materiali: in realtà non li avvicinano alle democrazie occidentali. Significa che in Costituzione si trova la previsione dell’impegno da parte dello Stato di fornire gli strumenti per l’esercizio dei diritti (tipografie ecc.). In realtà anche queste garanzie materiali diventavano strumenti di controllo. Garanzia del diritto al lavoro ma anche il dovere del lavoro.
Il tema dei diritti sarà uno dei momenti problematici soprattutto nel momento della transizione. Gorbacov introdurrà una tutela dei diritti proprio per i dissidenti.
I caratteri di fondo del sistema: può essere visto nell’accentramento del potere nelle mani del Partito /stato. C’è un unico centro di decisione politica che è costituito dal PCUS. Porta alla negazione di qualsiasi forma di pluralismo politico, art.6 cost 1977 ne enuncia il suo ruolo guida. Questa sovrapposizione si può declinare. Questa idea si traduce nel principio di legalità socialista. La costituzione del 1977 afferma la prevalenza della costituzione sulle leggi, obbligo di rispettare la legge e la costituzione, ma nello stesso tempo la decisione fondamentale spetta al partito. Tant’è che la costituzione può essere modificata dalle decisioni del partito. Non c’è un controllo di costituzionalità. È una legalità diversa dal nostro concetto. Sul piano dei caratteri del sistema si traduce in una concezione diversa di costituzione: è un bilancio. Non è un programma pro futuro, ma una sintesi dello stadio a cui si è arrivati nello sviluppo del sistema socialista. Stalin disse “la costituzione del 1936 è formalizzazione di ciò che è stato compiuto. Ma nella costituzioni, anche quella del 1977 sono ravvisabili norme di principio/programma.”
Sul piano dell’organizzazione dei poteri: unitarietà del poter statale. La forma di governo è una sorta di piramide di assemblee. Tutto il potere è in mano alle assemblee. Tecnicamente i due principi:
– centralismo democratico (elezione dal basso)
– obbligatorietà delle decisioni prese dall’organo superiore. (doppia dipendenza: nel senso che ogni organo del potere statale (anche Giudice) dipende orizzontalmente dai suoi elettori (revocabilità dei mandati) e subordinazione dall’organo di grado superiore (verticale).
Rispetto al diritto internazionale in realtà gli stati socialisti adottano una impostazione di chiusura. È un modello dualista (netta separazione tra ordinamento interno ed esterno): è necessario che si proceda all’adattamento al diritto internazionale con specifici provvedimenti interni.