Rispetto alle Forme di Governo ci sono soluzioni differenziate che dipendono dalla storia, cultura, e legami con gli altri paesi.

le scelte comuni sono: il venir meno del partito unico, separazione del potere, modello democratico con pluralismo politico.

Sulla Forma di Governo ogni paese segue delle vie differenziate, con alcuni dati comuni.

–          Previsione in tutti i sistemi del rapporto fiduciario Governo-parlamento.

Quindi tutte le forme si possono condurre o alla forma parlamentare o semipresidenziale. Li si può avvicinare a questi modelli anche al di là delle modalità di elezione del Presidente della Repubblica ma guardando i poteri effettivamente attribuiti.

Es. Slovenia: il Presidente è eletto direttamente dal popolo ma nonostante ciò per come è disciplinata la forma di Governo è una forma di Governo parlamentare, in cui il PDR è fuori dal gioco politico.

Il primo dato che troviamo in queste costituzioni è:

–          un mantenimento e il rafforzamento delle assemblee parlamentari (è una risposta al sistema socialista). Formalmente in quel modello il potere spettava alle assemblee ma era svuotato il potere dal ruolo del partito e da organi più ristretti.  In Ungheria “l’Assemblea è organo supremo del potere sociale” (anche in Romania è così).

–          Presenza di un capo dello stato monocratico (nell’esperienza socialista era collegiale) ed in molti casi si ricollega la sua elezione diretta. In alcuni casi è dipesa dalle dinamiche dei lavori delle cosiddette  tavole rotonde e a volere l’elezione diretta erano proprio le forze al potere (ex comunisti), perché era l’unico partito che aveva una struttura. In Ungheria le forze di opposizione sono riuscite ad ottenere che sia eletto dal popolo. In Polonia viene introdotta un’elezione diretta ma si cerca di ridurre il potere del Presidente. C’è anche una seconda ragione che spiega l’elezione diretta, legata al fenomeno della transizione in quanto tale, perché la legittimazione popolare di una figura monocratica veniva vista come elemento di stabilità del sistema e garanzia dell’identità nazionale (pensiamo alla Jugoslavia).

–          Previsione del rapporto di fiducia.

Sono forme cosiddette  razionalizzate perché sono dettagliatamente disciplinate in costituzione (es. il rapporto di fiducia).

Se si può cogliere una dinamica si può vedere che rispetto alla fase iniziale della transizione, nel tempo, si sono cercate di apportare in diversi Paesi le modifiche necessarie ad un miglioramento delle forme di Governo, in maniera più equilibrata. In particolare è passato attraverso delle modifiche che hanno riguardato il sistema elettorale (per ridurre il numero dei partiti), dall’altro si è inciso direttamente sulle Forme DI Governo e generalmente si è tentato di precisare i poteri del CDS con il ruolo del Governo cercando di ridurre quelle prerogative che sbilanciavano la forma di Governo a favore del Presidente. (es. in alcuni casi si è esclusa la possibilità di presiedere il Consiglio dei Ministri oppure che non possa revocare il Capo del Governo).

L’esempio più evidente di limitare le prerogative del presidente è in Romania dove nel 2003 (con modifica costituzionale)  si è aumentata la durata del mandato (da 4 a 5) per differenziarlo dal mandato dell’assemblea parlamentare. È un indice del tentativo di rafforzare il ruolo di garanzia del presidente. Si cerca ad esempio di disciplinare con chiarezza i casi di scioglimento anticipato della camera, ma viene disciplinato analiticamente e ricollegato strettamente al rapporto fiduciario e alle difficoltà che il parlamento può avere ad esprimere una maggioranza.

Lo scioglimento può essere deciso anche dall’assemblea stessa (Repubblica Ceca). In molti ordinamenti c’è la cosiddetta  sfiducia costruttiva (Ungheria, Slovenia, Polonia).

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