Il rilievo assunto dalle sanzioni positive può portare una smentita molto seria a chi la pensa come Kelsen, sebbene le sanzioni che entrano in gioco in ultima istanza sono sempre quelle negative. (esempio: un obbligo infatti può esser solo rafforzato nel suo adempimento dalla minaccia di una sanzione negativa. Le sanzioni negative non sono tuttavia solo dell’ordinamento giuridico ma come dice Kelsen anche di quello religioso ecc.: la differenza però sta nel fatto che ciò che contraddistingue il diritto è che queste sanzioni sono fatte valere al recalcitrante anche ricorrendo alla forza e solo l’ordinamento giuridico può far ciò. Questo è il punto specifico dell’analisi funzionale kelseniana. Il diritto promozionale sta cominciando a metter in crisi questa visione. Infatti la forza non è più oramai l’unico mezzo per l’esercizio del potere, gli altri 2 mezzi sono il possesso degli strumenti di produzione (potere economico) e possesso degli strumenti di formazione delle idee (potere ideologico). Specie il primo di quest’ultimi 2 è stato sempre più utilizzato dagli stati, aumentando continuamente le risorse di cui può disporre per esercitare questo tipo di potere, condizionando i comportamenti degli individui per ottenere gli effetti desiderati. Il potere economico può esser anche usato in funzione promozionale, quindi per gratificare e fare bene.