La differenza tra le due forme di ordinamento si può vedere così. Se ci riferiamo a un sistema normativo gli atti umani possono distinguersi in conformi o devianti. Rispetto agli atti conformi la tecnica dello scoraggiamento mira a proteggerne l’esercizio tutelando la possibilità di fare o non fare se si tratta di atti permessi, di fare se si tratta di atti obbligatori, di non fare se si tratta di atti proibiti. Rispetto agli atti devianti la tecnica di scoraggiamento prende di mira solo gli atti devianti per difetto (quelli non conformi) e tollera non dandogli alcun effetto gli atti devianti per eccesso o superconformi (azioni supererogatorie). La tecnica dell’incoraggiamento invece tutela e provoca l’esercizio degli atti conformi e riguardo agli atti devianti essa prende in considerazione quelli devianti per eccesso  (gli da certe conseguenze) mentre è più tollerante per i devianti per difetto. L’introduzione della tecnica d’incoraggiamento segna il passaggio da un controllo passivo volto a sfavorire azioni nocive piuttosto che favorire azioni vantaggiose, all’esatto contrario (controllo attivo).
Un ordinamento repressivo per impedire un’azione non voluta fa operazioni di 3 tipi e gradi: renderla impossibile (il destinatario della norma è messo in condizione d non poterla materialmente violare ed è una misura diretta come (esempio: le forme di vigilanza o l’uso della forza), renderla difficile, renderla svantaggiosa (queste ultime due mirano allo scopo cercando di influenzare con mezzi psichici l’agente  da cui non si vuole quel comportamento, sono misure indirette in quanto il comportamento è sempre possibile ma diviene più difficile o svantaggioso). Sono tutte tecniche di scoraggiamento. L’ordinamento promozionale invece cerca di fare le 3 operazioni contrarie cercando di rendere un’azione necessaria, agevole e vantaggiosa con tecniche di incoraggiamento.
La tecnica dell’incoraggiamento agisce su 2 espedienti diversi sia attraverso la risposta favorevole al comportamento una volta compiuto (sanzione positiva che avviene dopo sotto forma di ricompensa) sia attraverso il favoreggiamento del comportamento quando è ancora da compiere (questa è una facilitazione che precede o accompagna il comportamento che si vuole incoraggiare). L’espediente della facilitazione in negativo porta allo scoraggiare un comportamento non voluto con una pena oppure rendendo nel secondo caso più penoso il comportamento.
Strutturalmente parlando il momento iniziale di una misura di scoraggiamento è una minaccia (essa fa obbligare a comportarsi in un certo modo), di incoraggiamento una promessa (essa implica l’obbligo di mantenerla del promittente). In pratica la tecnica dello scoraggiamento dice: “Se non vuoi a, devi b” (nesso imputazione) mentre quella dell’incoraggiamento:”Se vuoi a,devi b”.
Funzionalmente le misure di scoraggiamento sono adoperate per la conservazione sociale, quelle di incoraggiamento  per il rinnovamento. Possiamo ipotizzare come casi limiti una situazione di inerzia e una di cambiamento in cui ci siano 2 punti di partenza diversi, quello in cui il comportamento sia permesso (qui l’agente può o non può fare alcunché e se l’ordinamento ritiene che l’agente si deve servire il meno possibile della sua libertà la tecnica ha funzione conservatrice , invece se l’ordinamento ritiene che l’agente deve essere libero lo incoraggerà con questa tecnica) e quello in cui sia obbligatorio ( la conservazione sarà nel rapporto conforme all’obbligo, se il comportamento sarà superconforme porterà a innovazione)