La dogmatica penale si interessa della definizione di reato nei suoi elementi formali. In base a questi elementi si parlerà di reati formale in astratto (esso è la descrizione di un fatto umano operata da un complesso di disposizioni dell’ordinamento giuridico costitutive della fattispecie cui la legge ricollega conseguenze sanzionatorie definite penali imputandole all’autore del fatto. Alcune disposizioni concorrono a ipotizzare un comportamento esterno, altre un comportamento interno (dolo, colpa), altre configurano elementi negativi cioè che devono mancare perchè sussista il reato (cosiddetti “scriminanti”). La conseguenza al fatto umano così descritto è la sanzione penale “in genere” (non specificata in quanto la specificazione è successiva alla realizzazione del fatto e all’indagine della personalità di chi l’ha commessa). Non rientrano in questa categoria i cosiddetti “quasi reato” (49 e 115 c.p.). Ad esso è legata solo la misura di sicurezza in astratto. Abbiamo poi il reato formale in concreto: esso è un fatto umano, ente fenomenico conforme alla fattispecie astratta di reato prevista dal legislatore, a cui corrisponde una sanzione: non corrisponde per forza con la fattispecie criminosa che a volte comprende elementi distinti dal comportamento sia oggettivamente che soggettivamente. Tutta questa è però una definizione che opera sul piano descrittivo: non ci dice perché certi fatti sono reati.
Muovendoci da una valutazione pregiudica di certi comportamenti possiamo arrivare a definire il reato sostanzialmente. Le note essenziali del reato sono state cercate percorrendo 2 vie: con l’analisi del reato in sé considerato (in base a ciò si è detto che il reato è il fatto che offende l’ordine etico e sebbene il dir non coincide con l’etica esiste comunque una minima istanza etica trascurata che comporta la impossibilità di convivenza nel mondo civile, in secondo luogo che il reato viola i sentimenti altruistici fondanti della probità e pietà, infine che il reato è l’azione che rende impossibile o mettere in grave pericolo la conservazione della società). Per Gallo sono risultati approssimativi e non trattano del reato in maniera davvero sostanziale in quanto si parla di valutazioni operate da fattori di produzione normativa tentando di spiegarli, La seconda via è quella del confronto tra reato e altri illeciti giuridici.