Ammesso pure che l’accordo di codificazione corrisponda al diritto internazionale consuetudinario al momento della sua redazione, è possibile che in epoca successiva il diritto consuetudinario subisca dei cambiamenti per effetto della mutata pratica degli Stati. Sebbene questa eventualità sia scarsamente considerata dagli stessi accordi (es. durata illimitata, lenti procedimenti di revisione), il fenomeno dell’invecchiamento della convenzione di codificazione diviene sempre più attuale in un mondo che si evolve continuamente.
Occorre quindi chiedersi quale sia il valore di una norma che, pur essendo contenuta in un accordo di codificazione ancora in vigore, non corrisponde più al diritto internazionale generale. La mancanza di un’autorità nell’ambito della comunità internazionale impedisce che si instauri quel rapporto tra diritto consuetudinario e diritto scritto che è tipico degli ordinamenti statali e che consiste nel valore puramente ausiliario del primo nei settori dove esiste il secondo. Nulla vieta quindi che il diritto consuetudinario successivo abroghi quello pattizio anteriore. L’interprete, tuttavia, deve essere estremamente sicuro della prassi da cui intende estrarre la norma consuetudinaria abrogatrice.