I principi

Se celebrato da ministri di culto ammessi nello stato si regola come matrimonio civile salvo leggi speciali.. Regolato da norme confessionali solo per rito della celebrazione → matrimonio civile con rito.

Per confessioni che hanno intese con lo stato non si applica la disciplina generale. Per riti celebrati all’estero da cittadini italiani gli effetti si hanno nell’ordinamento italiano

Il regime della legge sui culti ammessi

Per religioni diverse da cattolica si hanno effetti civili solo se il culto è approvato dal ministero, altrimenti nullo. Le parti segnalano che vogliono avere matrimonio davanti a ministro di culto ammesso e quindi l’ufficiale dello stato civile rilascia l’autorizzazione. Senza questa il matrimonio non si può trascrivere. Se dopo il rilascio si prefigura un’opposizione l’ufficiale deve avvisare il ministro e se si ha lo stesso matrimonio la trascrizione è sospesa fino alla risoluzione della questione.

Il ministro deve leggere gli art.143-144-147 c.c. in presenza di 2 testimoni e la dichiarazione di volontĂ  degli sposi.

Il ministro agisce come pubblico ufficiale e l’atto è pubblico. Per confessioni diverse da cattolica non è prevista la trascrizione tardiva. Non osta che il ministro abbia confessione diversa da sposi (art.19)

Regime delle intese

Intesa 1984 → per la chiesa valdese non vale la legislazione sopra descritta ma segue art.11 legge 449/1984 → riconosciuto atto se trascritto nei registri di stato civile e pubblicato in casa comunale. Lo stato comunque regola il tutto infatti è l’ufficiale di stato civile che legge gli articoli c.c.

L’ufficiale verifica che non ci siano impedimenti e rilascia autorizzazione in doppia copia che viene trasmessa entro 5 giorni con l’atto di matrimonio in doppia copia all’ufficiale di stato civile del comune di celebrazione che trascrive entro 24 ore con notizia al ministro di culto → effetti civili retroattivi. Questa disciplina è analoga per altre confessioni che hanno stipulato intese tranne che per il fatto che i ministri valdesi non devono avere necessariamente cittadinanza italiana mentre gli altri culti sì altrimenti nullità matrimonio

La legge per la regolazione dei rapporti con l’unione delle comunità ebraiche italiane

Legge 101/1989 → effetti civili riconosciuti di matrimoni secondo rito ebraico con differenza rispetto alla valdese che il ministro deve avere cittadinanza italiana ed è espressamente prevista la resa di dichiarazioni nell’atto di matrimonio. Il resto non ha differenze.

Art. 19 → si possono celebrare e sciogliere matrimoni senza alcun effetto o rilevanza civile

Lascia un commento