Il cittadino avverte nella rapidità della giustizia costituzionale una maggiore garanzia. Al tempo stesso, tuttavia, questa terza fase desta talune preoccupazioni:
- il mondo scientifico plaude per l’eliminazione dell’arretrato, ma avanza alcuni interrogativi sui metodi impiegati, ritenuti contrastanti con il principio di ponderatezza dei giudizi. A dispetto di tali critiche, comunque, occorre sottolineare che il maggior impiego della camera di consiglio ha semplicemente favorito la rapidità delle decisioni. Sulle questioni più importanti il principio collegiale ha ovviamente continuato ad operare;
- il mondo politico avanza alcune preoccupazioni riguardanti gli effetti nel sistema di pronunce adottate entro margini di tempo molto ristretti: la rapidità delle decisioni, infatti, aumenta i rischi di conflitto con il potere legislativo.
La Corte, pur avendo ampliato il suo peso politico, ha avvertito la necessità di una maggiore cautela nell’uso degli strumenti in grado di incidere sulla discrezionalità del legislatore. Attualmente essa opera in un quadro socio-politico ben diverso da quello in cui ha iniziato il proprio operato, trovandosi ad agire in una situazione che per certi aspetti potrebbe anche favorire l’assunzione del ruolo di custode dei valori fondamentali che alcuni tendono ad assegnarle (modello kelseniano).