È difficile studiare il diritto non facendo dei confronti con i diversi ordinamenti giuridici( vedi il tema dei diversi sistemi elettorali). Con la globalizzazione, per l’omogeneità che essa implica, viene meno il diritto comparato? No, anzi la comparazione è divenuta ancora più complessa ( es. la tutela dei diritti umani: le sentenze della corte di Strasburgo devono essere comparate con le corti costituzionali statali: la corte costituzionale ha proclamato l’incostituzionalità della norma interna perché contraria all’interpretazione della corte di Strasburgo). Quando nasce il diritto comparato come disciplina di studio? Di recente anche se la comparazione ha origini antiche ( vedi Aristotele e il trattato sulla “Politica”); il periodo di riferimento per il diritto comparato è il XIX secolo anche se prima ci furono dei precursori come Montesquieu. Nella prima metà del 1800 ci sono attitudini diverse: la scuola tedesca di Heidenberg cerca dei principi comuni ( diritto comune europeo), in Francia è l’epoca delle codificazioni ( approccio statualista e di chiusura verso l’esterno). Nella seconda metà del 1800 si ha lo studio di legislazione comparata: si vuole andare a conoscere i diversi sistemi per trovare delle soluzioni da adottare nel proprio ordinamento giuridico: nel1869 inFrancia nasce la “societé de la legislazion comparee “e in Inghilterra 1894 nasce la “society of comparative legislation” anche in Italia furono pubblicati studi comparati per la costituzione del 1948. Nel 1900 si svolge a Parigi su impulso di Lambert e Saleilles il primo congresso internazionale di diritto comparato( si pone l’obbiettivo di creare un diritto comune mondiale attraverso il diritto comune comparato che doveva individuare i principi comuni dei diversi sistemi). La novità non è la ricerca del diritto comune dal punto di vista filosofico ma dal punto di vista empirico ( dottrina, giurisprudenza …). Agli inizi del ‘900 il diritto comparato ha un grande sviluppo: al termine del primo conflitto mondiale c’è l’istanza di dotarsi di nuove costituzioni ( Jugoslavia), nel 1920 nasce la società delle nazioni. Analoghe considerazioni si hanno negli anni ’50 e ’60 dopo il secondo conflitto mondiale: dal modello liberale al modello democratico sociale nelle nuove costituzioni, si hanno molti trattati come quelli di David ( il diritto comparato deve portare ad un giudizio di valore o basta il semplice studio? Quali sono gli strumenti per fare le diverse comparazioni). Dagli anni ’50 fino ai giorni nostri il diritto comparato è diventato sempre più vivace ( internet: si possono comparare i documenti dei diversi stati). Come si può definire il diritto comparato?
Parte della scienza giuridica che si propone di sottoporre ad un confronto critico e ragionato tra più ordinamenti giuridici o gruppi di ordinamenti giuridici ovvero sistemi giuridici ( si tratta di macro comparazione) o si può confrontare istituti appartenenti a diversi ordinamenti giuridici _ rapporto di fiducia, immunità parlamentari …_ (si tratta di micro comparazione). Il diritto comparato studia più ordinamenti giuridici con un obiettivo di confrontare per cogliere differenze e similitudini tra i diversi ordinamenti giuridici.
È diverso il diritto comparato da altre materie? Le altre materie di diritto trattano del diritto positivo, al contrario il diritto comparato non tratta il diritto positivo codificato. Ma ci sono dei casi in cui il diritto comparato diventa diritto positivo ( dove la comparazione individua un diritto positivo): diritto internazionale( statuto della corte internazionale di giustizia che può applicare i principi generali del diritto condiviso dalle diverse nazioni) e diritto europeo( la corte di giustizia e il trattato sull’UE ha individuato i principi comuni di comparazione nelle tradizioni costituzionali comuni _ che valgono come principi generali del diritto comunitario_all’art. 6 del trattato e nelle convenzioni).