Ai sensi dell’art. 2346 co. 1 la partecipazione sociale è rappresentata da azioni. A differenza della quota, quindi, la partecipazione azionaria è obiettivata nell’azione, che ne costituisce l’unità di base, totalmente svincolata dall’appartenenza ad un determinato soggetto.
La partecipazione del socio, comunque, è una, e deve essere considerata in modo unitario e inscindibile: si usa parlare di pacchetto azionario, specie quando esso consente l’esercizio di particolari diritti. Le azioni rappresentano tutte la stessa frazione di capitale (art. 2346 co. 2), per cui sono (devono essere ex art. 2348 co. 1) tutte di eguale valore. La frazione del capitale da ciascuna di esse rappresentata, in particolare, costituisce il loro valore nominale. L’uguaglianza di valore, comunque, non impedisce l’emissione di azioni di diverse categorie (variano in base ai diritti che conferiscono ai soci) (art. 2248 co. 2 – 4).
L’attuale art. 2346 consente che il valore nominale delle azioni non sia determinato nello statuto e conseguentemente non sia indicato nel titolo. Questo non significa che sia consentita l’emissione di azioni di diverso valore nominale o prive di esso: tale valore, infatti, può essere omesso, ma è comunque agevolmente ricavabile dividendo il capitale per il numero delle azioni emesse. Occorre peraltro considerare che, quando ricorra l’opportunità di fare riferimento al valore, quello che di regola viene in considerazione non è il valore nominale, ma il valore di mercato, ed è rispetto a questo che l’investitore misura la propria partecipazione e la resa in termini reddituali.
Il valore nominale, quindi, risulta essere funzionale alla misurazione dei poteri dell’azionista in società, misurazione questa che può essere effettuata anche tenendo conto del numero delle azioni possedute in rapporto al numero complessivo delle azioni emesse (art. 2346 co. 3).
La partecipazione sociale raggiunge il massimo di obiettivazione e standardizzazione, così che, rappresentando un bene fungibile, finisce per agevolare la creazione di un mercato in cui la circolazione della qualità di socio avviene attraverso la cessione del bene-azione.