Le sentenze costitutivo determinative sono le sentenze dove le pronunce dei giudici hanno il compito di integrazione di quanto potrebbe essere realizzato dalle parti medesime.
In questi casi la mancanza di una sufficiente determinazione del bene impedisce che si possa utilizzare lo schema del potere giuridico ossia di riconoscere una situazione di prevalenza del soggetto rispetto ad un bene. Ciò rende impraticabile il richiamo alla funzione di controllo.
Tuttavia la funzione di determinazione è attribuita anche all’autonomia delle parti le quali attraverso contratto o accordi possono determinare, integrare, precisare rapporti giuridici.
Solo quando l’autonomia delle parti è stata inerte sotto il profilo della determinazione si farà viva la necessità dell’attività del giudice. L’attività del giudice è necessaria perché si tratta di operare in una situazione di conflitto di interessi dove si dovrà realizzare l’interesse dell’uno tenendo conto dell’interesse dell’altro.
Esempio:
dovendosi rendere comune un muro che si trova sul confine sarà necessario stabilire le modalità di tale comunione stabilendo il valore del muro o del suo da rendere comune.
Un altro esempio di sentenza determinativa è nel caso in cui nell’esecuzione di rapporti già costituiti non sia stato fissato il tempo dell’adempimento ed è necessario tale fissazione perché l’adempimento non può avvenire a mera richiesta del creditore. Se i soggetti del rapporto obbligatorio non si mettono d’accordo dovrà essere il giudice a stabilire detto termine.
Nei casi riportati il giudice interviene ad effettuare quella determinazione che le parti non hanno compiuto. E così il giudice, nel caso del muro, dopo aver stabilito l’indennità che il soggetto dovrà pagare per rendere comune il muro disporrà la comunione del muro.
La pronuncia ha così un carattere composito: essa non si limita a costituire l’effetto ma determina anche le modalità di esso. La tutela costitutiva sarà dunque rafforzata.