Prima che giungesse a maturazione il processo di formazione dello Stato di diritto, il concetto di potere venne spiegato secondo criteri privatistici, soprattutto perchĂ© non si era ancora delineata una figura precisa di “diritto delle amministrazioni pubbliche”. L’aspetto che maggiormente interessa gli studiosi è la “forza” di tale potere e trova la propria legittimazione a prescindere dal riconoscimento dello Stato o del monarca. Infatti, giĂ secondo Hobbes il Potere è il bene, l’entitĂ superiore che regola la societĂ nella quale gli uomini operano “l’uno contro l’altro armati”. Naturalmente la concezione di potere è anche fortemente influenzata dal piano storico-temporale in cui essa viene elaborata: si pensi al fatto che, contrariamente all’idea di Hobbes, la cultura dell’Illuminismo elabora un concetto di potere che viene inquadrato e disciplinato secondo categorie di valori riconducibili al diritto pubblico. L’unico punto che può essere assunto come centrale è il ruolo giocato dalle costituzioni che da un lato definiscono il Potere è dunque lo rendono non piĂą interpretabile secondo le categorie privatistiche; dall’altro ne affermano maggiormente la sua “specialitĂ ” offrendogli una piĂą marcata conformazione.