Lo Stato rappresenta un ordinamento giuridico originario, in quanto i suoi poteri non derivano da altri soggetti (superiorem non recognoscens) e la sua capacità d’agire non possiede altri limiti che quelli imposti da sé stesso. Lo Stato per essere tale deve però possedere tre elementi costitutivi:
- il popolo, ovvero una comunitĂ di persone legate da un vincolo riconosciuto.
- il territorio su cui il popolo risiede (si esclude l’esistenza di Stati nomadi).
- il governo, ovvero l’organizzazione dei centri di potere.
 Uno dei problemi fondamentali relativi allo Stato moderno è la corrispondenza tra la società e la sua organizzazione, motivo per cui tale Stato moderno tende verso uno sdoppiamento tra:
- lo Stato-apparato, ovvero il complesso organizzativo che realizza il potere, organizzazione che negli Stati contemporanei tende ad essere decentrata, in modo da garantire una maggiore conoscenza dei problemi sociali e una loro piĂą rapida soluzione.
- lo Stato-comunitĂ , ovvero il complesso organizzativo cui lo Stato riconosce un potere autonomo con la funzione di tutelare interessi sottratti alla sua cura diretta.
 Lo Stato nasce di fatto (per annessione, smembramento o fusione), tranne in alcune particolari eccezioni, ma in ogni caso si determina liberamente nelle sue caratteristiche dandosi una costituzione, senza nessun tipo di opposizione. Gli unici problemi che possono porsi sono quelli relativi alla continuità giuridica, nel caso in cui il nuovo Stato intenda conservare legami con il passato.