L’educazione del giurista era la risposta al bisogno di disciplinare i rapporti umani secondo regole e procedure prestabilite e non in base ai meri rapporti di forza. In Inghilterra questo bisogno viene soddisfatto prima dalle corti e poi dai giuristi mentre in Europa Continentale viene conquistata in altro modo. Il problema era quello della legittimazione a proclamare un diritto destinato all’osservanza da parte dei consociati quando coloro che lo proclamano non erano rivestiti di alcuna autorità a riguardo. Irnerio inizialmente non aveva legittimazione ma acquisì autorevolezza perché riuscì a persuadere i suoi ascoltatori di poter illuminare una materia oscura per mezzo della forza del suo intelletto: il mezzo per ottenere legittimazione fu l’appello all’autorità della scienza.
Il prestigio della dottrina giuridica è oggi assicurato dal suo radicamento nelle università ove si concentra e si riflette il prestigio generale dell’alta cultura e del progresso scientifico e assume il monopolio della formazione professionale dei giuristi. Inizialmente questi vantaggi erano insussistenti. Fu essenziale il lavoro di ricostruzione filologica e sistematica compiuto su un testo. Gli appellativi di Glossatori e Commentatori con cui si disegnano le prime due grandi scuole giuridiche medievali implicano entrambi un rinvio ad un testo da glossare e da commentare e tendono a spiegare l’attività del giurista come l’attività di spiegazione di un testo. Il giurista rinasce in Europa continentale come interprete dotto.
Interprete perchè il suo jus dicere nasce da un testo cui viene attribuita actoritas sua propria, dotto perchè la tecnica dell’interpretatio è scandita dagli strumenti intellettuali di origine logica . Il problema era accreditare il corpus juris giustinianeo. L’imperatore medievale non ha alcun merito nella rinascita del diritto regalatogli dai giuristi. La prima operazione cui provvidero i giuristi medievali fu attuata mediante quella interpretatio assai libera che consentì di attualizzare la precettistica contenuta nel testo giustinianeo ma mentre traevano prestigio dal fatto di riferirsi al corpus juris, dall’altro rinvestirono tale prestigio accreditando il testo di qualità che non aveva.