L’endoxon più radicato nella nostra cultura di fronte alle sfide biotecnologiche è quello in base al quale il limite dovrebbe avere un carattere oggettivo, indubitabile e il più possibile autoevidente cioè scientifico.
Si tratta però di un luogo comune infondato! L’errore sta nel pensare che la scienza sia una conoscenza capace di offrirci dati sicuri e inoppugnabili sulla natura.
Un tale endoxon in realtà porta solo ad un circolo vizioso. Infatti quando il ricercatore o il medico avvertono i rischi del loro modo di agire nell’ambito dell’inizio e della fine della vita si rivolgono al giurista chiedendogli di stabilire il limite oltre il quale la loro ricerca/azione non può andare.
Il legislatore a sua volta si rivolge al filosofo affinché lo aiuti a ravvisare il criterio di determinazione del limite. Ma questo a sua volta si rivolge nuovamente allo scienziato, ritenendo che sia proprio questo a sapere i criteri per determinare il limite, per stabilire dove inizia e dove finisce il bene vita da tutelare.
Si produce così un circolo senza fine. Causa di ciò è un malinteso: quello di ritenere che il limite da ricercare debba avere carattere dell’oggettività e che esso possa essere offerto solo dallo scienziato ma così si cade in un duplice errore:
– si pretende di oggettivare il mistero del vivere e del morire
– si ha la presunzione che caratteristica peculiare della rappresentazione scientifica sia l’oggettività
Un esempio di questo modo di pensare si ritrova nella pubblicazione di un filosofo della scienza: Giovanni Boniolo che ritiene che per un corretto ragionamento sulla bioetica occorre tenere distinti nettamente gli argomenti di carattere scientifico da quelli di origine morale o teologica . Occorre ragionare in materia bioetica solo in chiave scientifica. Per sottolineare ciò l’autore afferma che occorre dare a Dio quel che è di Dio e a Darwin ciò che è di Darwin.
In realtà una tale affermazione non è corretta, sorgono infatti spontanee alcune domande in particolare cosa vuol dire basarsi solo su dati scientifici nel ragionamento bioetico e inoltre anche se la materia è competenza di Darwin ciò non vuol dire che Dio o altri non abbiamo nulla da dire al riguardo! Occorre quindi analizzare bene questo endoxon (questa opinione comune) che vuole affidare alla scienza il compito di stabilire il limite alle manipolazioni biotecnologiche.