La pedagogia sociale, pur radicandosi nel discorso pedagogico generale, al tempo stesso è un originale ambito di riflessione scientifica in forza della delimitazione del proprio oggetto di studio: il nascere, lo svilupparsi, e il divenire delle relazioni educative in precisi contesti di esperienza a loro volta contraddistinti da inedite modalità pedagogiche ed organizzative.
Educare correttamente un soggetto significa orientarlo correttamente nel mondo delle cose e delle persone: per questo quando la teoria dell’educazione si accosta ai fattori ambientali che influiscono sulla relazione educatore-educando diventa pedagogia sociale ed esamina le varie componenti politiche, economiche e socioculturali in prospettiva formativa, cioè rendendole funzionali alla personalizzazione dell’individuo come parte della società.
Ecco dunque che la pedagogia sociale sviluppa un discorso scientifico autonomo rispetto alla pedagogia generale, perché si assume il compito di elaborare progetti educativi tenendo conto dell’andamento generale della comunità sociale, delle singole istituzioni educative e dei soggetti in essa agenti, evitando che il confronto pedagogico con il mondo generi un adeguamento passivo alle mode del momento o l’asservimento al dominio politico-ideologico vigente.
Questo compito viene svolto dalla pedagogia sociale attraverso tre ambiti di riflessione. Il primo concerne lo studio di principi necessari affinché il singolo soggetto sia messo in relazione al sistema sociale cui appartiene; il secondo riguarda lo studio dei principi di adeguamento delle istituzioni sociali alle esigenze di umanizzazione dei soggetti in esse agenti; il terzo attiene allo studio dei principi attraverso i quali imprimere alla società uno stile di funzionamento sempre più a misura d’uomo.