In ogni teoria si può distinguere la funzione esplicativa (contenuto ontologico) da quella prescrittiva-ideologica (contenuto assiologico). Tuttavia una stessa teoria può avere interpretazioni ideologiche diverse e la stessa ideologia può esser rivestita di forme teoriche anche opposte: infatti la teoria pluralistica può nascondere sia un’ideologia rivoluzionaria  (se la pluralità degli ordinamenti è vista come un episodio della liberazione progressiva degli individui, questa può scoprire buoni argomenti nel pluralismo e nel monismo) quanto reazionaria ( se interpretata come episodio della disgregazione e frantumazione dello stato annuncio di anarchia). L’altro libro di romano è :”Frammenti di un dizionario giuridico (1944-46)”: con l’altro condivide il fatto di essere libro di teoria pura che sembrano esser fuori dal tempo, Wertfrei. In secondo luogo egli poi si considera un giurista puro ( i suoi libri non trattano di filosofia o sociologia) preoccupato delle astratte struttura più che delle concrete forze sociali che vi entrano dentro. In pratica nell’”ordinamento giuridico” egli affronta un problema tecnico. La teoria dell’istituzione per lui doveva fornire alla teoria del diritto strumenti concettuali più consoni a una scienza giuridica che assiste al fenomeno della pubblicizzazione del diritto su cui più volte richiama l’attenzione dei suoi lettori. Proprio per l’ambito giurista della sua opera lui accetterà critiche solo dai giuristi. Non ci interessa molto dell’ideologia sbandierata in altre opere, bisogna fare praticamente solo un discorso tecnico sulla seconda teoria.