Le principali cause di schiavitù sono la nascita da madre schiava e la prigionia di guerra.
Chi nasce da madre schiava, chiunque ne sia il padre, cade in proprietà del dominus della schiava stessa. Nel perido tardo classico si cominciò ad ammettere che il figlio nascesse libero se la madre fosse stata libera in un momento qualsiasi del periodo che va dal concepimento al parto.
L’altra principale causa di schiavitù è la prigionia di guerra che viene considerata come una applicazione dell’acquisto per occupazione e riguarda non solo i combattenti, ma anche la popolazione civile.
Il guerriero caduto in schiavitù perde la capacità giuridica, i suoi beni vengono annullati e si estinguono i debiti ed i crediti di cui era titolare; egli li riotteneva intatti nel caso in cui facesse ritorno in patria dalla prigionia. Il testamento del capitivus morto in prigionia era ritenuto valido, poiché egli si riteneva morto dal momento in cui egli era stato fatto prigioniero.
In oltre si cade in schiavitù se non ci si fa iscrivere nelle liste del censo o non si risponda alle chiamate militari; una donna libera poteva essere ridotta in schiavitù nel caso in cui questa intrattenesse una relazione con uno schiavo; ancora cadeva in schiavitù il libero che si fosse consapevolmente fatto vendere come schiavo. Nel tardo antico, cadono in schiavitù riscattabile i figli venduti appena nati dal padre (in caso di estrema necessità).