Considerazioni introduttive
Oggi la globalizzazione ha affermato il primato del mercato sullo Stato e, contemporaneamente, l’insediamento di un sistema a rete di autorità internazionali e comunitarie deputate a porre in essere forme di regolazione “amministrativa” del mercato (si pensi al fondo monetario internazionale, all’organizzazione per la cooperazione allo sviluppo economico, all’organizzazione mondiale per il commercio, alla Banca centrale europea). Questi organismi di diritto internazionale e comunitario giocano un ruolo importante di regolazione e conformazione dei mercati. Soprattutto l’organizzazione mondiale per il commercio svolge compiti e funzioni fondamentali sullo scenario internazionale, in posizione di autonomia rispetto all’Onu, a differenza di altri importanti organismi (come la FAO). Le funzioni assegnate all’ OMC sono di due tipi: funzioni e compiti strumentali all’instaurazione di un sistema commerciale multilaterale secondo il principio della libertà di concorrenza; funzioni e compiti di amministrazione attiva e diretta per l’elaborazione di norme e la risoluzione di controversie relative alle politiche commerciali. Quindi, si assiste al paradosso per cui di fronte alla crisi che si avverte nello Stato nazionale, si afferma fortemente un diritto amministrativo internazionale, dinanzi al quale ci si chiede quali siano il ruolo e l’importanza rivestiti dalle amministrazioni nazionali.
Amministrazioni nazionali e internazionali. Alcuni punti fermi e alcune questioni aperte
Vero è che oggi il concetto stesso di sovranità nazionale ha perso la sua centralità, con conseguente recessività degli ordinamenti nazionali rispetto all’ordine internazionale ed europeo, in conseguenza del prevalere delle ragioni dell’economia sulla ragion di Stato. Il mercato si emancipa dunque progressivamente dalla politica con una conseguente crisi di immagine e di ruolo degli Stati nazionali. Si pensi all’ OMC che possiede personalità giuridica in posizione di autonomia rispetto alle Nazioni Unite; oppure, in ambito europeo, al fatto che la distinzione fra regolamenti e direttive come fonti del diritto comunitario derivato, perde quasi di significato vista la frequenza crescente con cui le direttive vanno spesso oltre la soglia della mera obbligazione di risultato. Il primato del diritto comunitario e la sua applicazione negli ordinamenti nazionali sarebbero tuttavia meglio assicurati da apparati nazionali neutri e indipendenti dall’indirizzo politico, mentre l’eccesso di discrezionalità professato dalla normativa interna relativamente alla trasposizione del diritto comunitario si rivela come la principale causa di infrazioni al diritto europeo perpetrata dalle discipline nazionali.
Le amministrazioni nazionali fra “Government” e “Governance”
Il ruolo che le amministrazioni nazionali sono chiamate a giocare nello scenario della globalizzazione è direttamente proporzionale all’importanza degli Stati nazionali di riferimento. Per “Gorvernment” si intende l’attività di indirizzo politico in senso stretto, mentre per “Governance” la capacità complessiva di gestione del sistema, attraverso accordi, collaborazioni e associazioni, che implica un rovesciamento del tradizionale sistema democratico parlamentare. Nell’eterna lotta tra le ragioni della democrazia e quelle della politica, si assiste oggi al prevalere della governance , in conseguenza del primato del mercato che le stesse istituzioni riconoscono come unico interlocutore. Questo atteggiamento riflette, a livello nazionale, quello che accade sul piano transnazionale. Dunque la tecnica entra nel diritto e diventa il “collante” tra economia e politica.