Il costituzionalismo è una corrente dottrinale cha nel XVII secolo ha promosso il concetto di costituzione intesa come insieme di limiti e garanzie. Come si è visto in precedenza, nella costituzione moderna teorizzata da Hobbes e Rousseau non era possibile dividere il potere sovrano cioè individuare una pluralità di poteri pubblici in condizione di equilibrio e di limitazione reciproca; inoltre non era possibile individuare un limite legale all’estensione dei poteri del sovrano. I costituzionalisti intendono sostenere e promuovere queste operazioni dimostrando che esse sono compatibili con la costituzione dei moderni. Si trattava cioè di dimostrare che è possibile un potere sovrano divisibile e limitabile.
In Inghilterra contestualmente ad Hobbes si sviluppa l’opera di Harrington il quale senza riprendere il tema della costituzione medievale non intende però assolutizzare il potere sovrano e, ripristina il concetto di equilibrio. Egli sostiene che l’equilibrio deve permeare di sé la società e si esprime nell’equa distribuzione dei beni; pertanto la prima legge fondamentale per una società è la legge agraria. La secondo legge fondamentale è quella elettorale che provvede ad ordinare il vasto popolo degli individui proprietari in modo da creare una repubblica stabile e moderata, dove c’è un senato che esprime l’aristocrazia e una camera da cui sono esclusi solo i salariati, i nullatenenti e i mendicanti. Il senato ha il potere di iniziativa legislativa e la camera delibera.
Harrington cerca un potere sovrano che appartiene ai cittadini proprietari elettori, che attraverso la costituzione fatta di due leggi fondamentali, si struttura in maniera moderata. Egli ritiene necessario, dunque, un governo misto per dare solidità alla repubblica e guarda come modello ideale di repubblica con governo misto alla repubblica romana conosciuta attraverso le opere di Machiavelli. Una repubblica divenuta forte proprio grazie ad un governo misto e che consentiva agli inglesi di ritenere che la repubblica è la forma di governo ideale. Nella repubblica, infatti, è garantita la rappresentanza dell’aristocrazia e del popolo in armonia l’una con l’altra perché in essa si realizzava il principio della civile equalità. Pertanto, come la stabilità della società è garantita dall’equilibrio tra le istanze dei cittadini allo stesso modo a livello istituzionale la stabilità politica è garantita dalla presenza di organi politici che rappresentino le varie componenti della società e, quindi, di un parlamento bicamerale. Nasce così il bilanciamento dei poteri che è fondamentale nelle costituzioni moderne.